rotate-mobile
Politica

Centri di raccolta rom: "Nel 2014 il Comune ha speso 8 milioni di euro per segregare"

Il 30% in più rispetto all'anno precedente. E' il dato, tra i tanti, che emerge dal rapporto presentato oggi dall'associazione 21 Luglio su costi e gestione dei sette centri di raccolti per rom della Capitale

Campi rom 2.0, ai margini della città ma con stanze in muratura al posto dei container, dai costi stellari per il pubblico, dove più di 200 famiglie "vivono segregate". L'Associazione 21 Luglio fa luce sulla gestione dei centri di raccolta per rom allestiti nella Capitale. Un sistema di accoglienza complementare ai cosiddetti 'villaggi attrezzati', con spese altissime e risultati scadenti sia in termini di accoglienza e diritti dei rom, che di sicurezza e decoro della città. 

Alla presentazione del rapporto, illustrato dal presidente della 21 Luglio, Carlo Stasolla, hanno partecipato il presidente della commissione Diritti Umani del Senato, Luigi Manconi, l'assessore alle Politiche Sociali, Francesca Danese, il consigliere capitolino dei Radicali, Riccardo Magi, e il professore associato di Sociologia presso l'Università Sciences Po di Parigi, Tommaso Vitale.

Nel report è un dato su tutti a lasciare perplessi. Nel 2014 il Comune di Roma ha speso 8 milioni di euro per il mantenimento dei centri, una cifra superiore del 30% rispetto all'anno prima. Un aumento di spesa a fronte di condizioni di vita all'interno della struttura più volte definite "drammatiche" dagli stessi amministratori. 

LE STRUTTURE - I centri di raccolta sul territorio capitolino sono sette. Tre propriamente detti, il centro di via Salaria, il Best House Rom e il Centro di via Amarilli, dove, si legge nel rapporto, "900 persone vivono in spazi privi dei requisiti minimi stabiliti dalla normativa regionale. La metà sono minori, e sono costretti in stanze anguste e in condizioni igienico-sanitarie precarie".

Il Best House Rom fa scuola. Senza finestre e con stanze di appena 12 metri quadrati, per i costi si piazza al primo posto. "Un mostro che deve essere chiuso", come definito lo scorso 26 gennaio dallo stesso assessore Danese, e che nel 2014 ha sottratto alle casse capitoline il 122% in più rispetto al 2013, ben 2,8 milioni di euro. A questi si aggiungono altre quattro strutture: via San Cipirello, via Torre Morena, via Toraldo e l'ex Fiera di Roma. Qui i rom ospitati sono 300, accolti a seguito di sgomberi forzati da insediamenti sparsi sul territorio. Otto milioni di euro per tenere in vita strutture al limite della legalità, per una spesa annua a famiglia che ammonta a 33mila euro. A che genere di attività sono destinati?

RIPARTIZIONE SPESE - "Della spesa totale del 2014 - si legge nel rapporto - il 90,6% è stato utilizzato per la sola gestione dei centri, il 4% per sicurezza e vigilianza, il 5,4% per la scolarizzazione, mentre nulla è stato destinato all'inclusione sociale dei rom". Tutti fondi assegnati a enti e cooperative tramite, per lo più, affidamento diretto. 

"Al solo Consorzio Casa della solidarietà, operante nei centri di via Salaria, via Amarilli, via di Torre Morena e nella ex Fiera di Roma, è andato il 49,2% dellle risorse comunali, segito da Cooperativa Inopera, attiva nel Best House Rom, che ha ricevuto più di 2,5 milioni di euro (pari al 32% del totale)". 

Insomma, non bastava il "sistema campi" già svelato dalla 21 luglio esattamente un anno fa. Tocca aggiungere un altro tassello a quel mosaico di politiche di accoglienza che i più giudicano un fallimento. Lo stesso da tempo nel mirino dell'Europa, che ha più volte messo in guardia Roma da procedure d'infrazione imminenti.

L'indirizzo fornito è chiaro a tutti: superare campi e strutture segreganti nel rispetto della Strategia d'Inclusione per Rom, Sinti e Caminanti. Il Campidoglio è compatto sul punto. L'ha detto il sindaco, l'ha detto Danese, e con loro chiunque venga interpellato sul tema dalle file della maggioranza ripete il mantra: "Andare oltre i campi". Sul come però la strada è meno chiara. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Centri di raccolta rom: "Nel 2014 il Comune ha speso 8 milioni di euro per segregare"

RomaToday è in caricamento