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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Mafia Capitale, il Pd prova a reagire: "Ecco le nuove regole per circoli e tesserati"

Le nuove norme della rivoluzione approvate dalla Direzione riunita alla Camera dei Deputati. I circoli scendono a 15, uno per municipio, la quota di adesione sale da 20 a 30 euro, e gli introiti verranno suddivisi a metà tra la Federazione e i circoli

Una rivoluzione già annunciata a dicembre, quando il primo terremoto di Mafia Capitale ha travolto la politica romana. E ora impellente da attuare viste le scosse di assestamento della fase due di un'inchiesta che non solo conferma la parentela tra criminali, amministratori e dirigenti, ma sforna nuovi nomi di arrestati che infittiscono la lista, specie in maggioranza. 

Tocca reagire, e il presidente del Pd (e commissario romano scelto da Renzi a dicembre) Matteo Orfini riparte dalla base. "Bisogna reagire a ciò che sta succedendo, la soluzione ai problemi di Roma non può essere quella auspicata da Buzzi e Carminati, ovvero mandare a casa la giunta Marino".

Il punto di ripartenza sono circoli e tesserati, con nuove regole per arginare il fenomeno degli iscritti fantasma evidenziato anche dalla mappatura affidata all'ex ministro Fabrizio Barca. Le nuove norme della rivoluzione le troviamo in un decalogo approvato dalla direzione riunita alla Camera dei Deputati, che almeno nelle intenzioni dovrebbe dare nuova linfa (e autorevolezza) al partito. 

NUOVE REGOLE - "Tesseramento pulito" e "chiusura dei circoli cattivi". Questi i passaggi chiavi. Come? La quota associativa aumenterà da 20 a 30 euro e ogni iscritto dovrà confermare il tesseramento attraverso sms o email. 

Gli introiti, altra novità, saranno suddivisi a metà tra la Federazione e i circoli territoriali ai quali, si legge nell'articolo 3, "si indica di richiedere agli iscritti, come quota di adesione, il costo di una giornata di lavoro". Poi la quantità: i circoli territoriali saranno soltanto 15, uno per ogni municipio, e saranno articolati in due o più sezioni che dovranno necessariamente avere "una sede fisica".

"Dopo Veltroni e dopo la vittoria di Alemanno al Comune - commenta l'ex segretario romano del Pd, Lionello Cosentino - non ci sono state più figure importanti, c'è stato un certo consociativismo in Consiglio Comunale e una guerra tra bande che abbiamo visto nei congressi, dalle false tessere alle polemiche. Ha ragione Orfini a dire azzeriamo la classe dirigente".

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