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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Politica

Accesso agli atti, replica l'assessora Marzano: "Ma quale bavaglio, semplifica"

"E' uguale alla circolare Madia, chiederemo un incontro con il ministro"

Nessuna "delibera bavaglio". Il nuovo regolamento per l'accesso agli atti di Roma Capitale predisposto dal Campidoglio guidato dal M5S "semplifica la vita ai consiglieri e anche all'amministrazione". L'assessora alla Roma Semplice, Flavia Marzano, ha illustrato la delibera nel corso di una commissione Statuto convocata ad hoc sul tema che ha approvato il regolamento con 5 voti favorevoli (M5S) e 3 contrari (Pd, #RomaTornaRoma e Fdi-An). Come riporta l'agenzia Dire, l'assessora ha respinto le critiche bipartisan delle opposizioni sul documento a sua firma.

La replica dell'assessora

"Probabilmente non hanno letto con chiarezza il fatto che abbiamo implicitamente colto tutto quello che veniva da Anac e dal ministro Madia" si è difesa. "Se ci sono cose che non sono chiare come qualcuno citava nell'articolo 39 il cui comma 1 è identico a quello della circolare Madia, chiederemo un incontro con Madia per vedere se riusciamo insieme a far sì che sia più chiaro per tutti" ha commentato.
 
L'ultimo regolamento, ha ricordato Marzano, "risale al 2003, nel frattempo sono successe molte cose a livello normativo, mi riferisco in particolare alle direttive dell'Anac e alla circolare Madia sul Foia, il Freedom of information Act". 

Partendo da questo, ha sottolineato l'assessore, "abbiamo scritto questo regolamento per fornire la possibilità ad assessori e amministratori di accedere direttamente agli atti con username e password senza passare per i dipartimenti. Questo semplifica la vita ai consiglieri, perché non devono chiedere agli uffici e aspettare la risposta, e anche all'amministrazione che è più snella a livello burocratico". Dal punto di vista pratico "non c'è più diniego, bastano username e password, e per i cittadini cambia che non si pagano più i diritti di segreteria per portare via gli atti, perché il 'faccio una foto e la porto a casa' diventerà legale con l'approvazione di questo regolamento. È la prima volta in tutta Italia, emetteremo una circolare esplicativa affinché i dirigenti possano utilizzare al meglio questo regolamento".

Dalla direzione Trasparenza e Anticorruzione del Campidoglio spiegano che "si tratta solo di un aggiornamento alle nuove normative e strumenti come il Cad, Codice dell'amministrazione digitale, cose che dovevano entrare nel regolamento, che sottolineo non introduce nessuna nuova norma. Inoltre ci sono tre tipi di accesso, si può chiedere dati, informazioni, documenti o tutti e tre". E nel prossimo futuro, aggiungono dal dipartimento Comunicazione, "si potra' accedere agli atti anche tramite Spid, facilitando perciò l'accesso anche ai cittadini". 

Maggioranza soddisfatta

Soddisfatti i consiglieri della maggioranza M5S: "Finalmente, è un atto che accogliamo con estremo favore e che la città aspettava da tempo", ha commentato il presidente della commissione Statuto, il pentastellato Angelo Diario.

L'attacco dellopposizione

Non è dello stesso avviso, però, il consigliere del Pd, Orlando Corsetti: "È stato fatto un buon lavoro sulla possibilità di utilizzo delle nuove tecnologie, ma abbiamo delle perplessità sugli articoli 39 e 40. Leggo che 'i dirigenti devono tener conto del potenziale uso strumentale e dell'eventuale danno di immagine per l'amministrazione in caso di pubblicazione degli atti forniti', se parliamo di trasparenza questo ci obbligherebbe a mettere a disposizione di cittadini e stampa tutti i documenti in possesso dell'amministrazione: dare questa possibilità al dirigente di valutare il danno d'immagine non ce lo possiamo permettere, dare una responsabilità di questo tipo è un errore". 

Sull'accesso agli atti degli amministratori, ha proseguito l'esponente dem, "va bene nome utente e password, ma a volte capita di sapere che succede qualcosa in un dipartimento ma senza poter fare richieste puntuali e si deve chiedere una documentazione generica, ma nel regolamento si legge che le richieste 'non possono essere generiche o di ingiustificato aggravio per gli uffici'. Noi rappresentiamo i nostri concittadini, gli amministratori vanno messi nelle condizioni di avere qualsiasi tipo di informazione ed atto. Per questo riteniamo passaggi inaccettabili quelli all'articolo 39 comma 2 e all'articolo 40 comma 2 e 3".

La controreplica

"In merito alla valutazione dei dirigenti, si dà la possibilità di valutare, ma il diniego è già normato. Questo punto semplicemente spiega meglio punto 8.1 della circolare Madia. Detto questo sono informatica e non giurista, ma dico che con la circolare tutto questo sarà precisato e meglio esplicitato", ha replicato l'assessore Marzano. Un punto, spiegano ancora dalla direzione Anticorruzione, "addirittura criticato perché secondo alcune associazioni mette la stampa più in alto rispetto agli altri cittadini. Le risposte dell'amministrazione che portano un danno d'immagine sono quelle negative e quelle interlocutorie quando non si rilascia un atto, non quando lo si rilascia, e soprattutto il tenore delle risposte che si danno, che non devono essere sciatte. Il danno perciò non è fornire l'atto o la sua pubblicazione, ma la risposta che si fornisce perché poi viene diffusa su siti, blog e organi di informazione". 

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