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Giovedì, 18 Aprile 2024
Roberto Gualtieri

Partecipate, c'è il nuovo regolamento sulle nomine. Gualtieri: "Più trasparenza e valorizzazione del merito"

Il voto in Consiglio comunale. Le linee di indirizzo non venivano aggiornate dal 1997

Per selezionare i vertici di enti pubblici e aziende partecipate di Roma Capitale il sindaco di Roma dovrà sentire le commissioni capitoline competenti. E, per la prima volta, chi volesse proporsi per i ruoli vacanti potrà farlo tramite la presentazione di un curriculum o, in qualche caso, la partecipazione ad avvisi pubblici specifici. Sono le principali novità del regolamento per la designazione, nomina e revoca dei rappresentanti di Roma Capitale presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate. Non veniva aggiornato dal 1997. Ieri è stato votato in Assemblea capitolina con 26 voti favorevoli, 12 astenuti e nessun contrario. La proposta rispecchia la normativa vigente e, nello specifico, quanto previsto dall'articolo 50 del Testo Unico degli Enti Locali. 

Gualtieri: "Primo passo per riorganizzare le partecipate"

"Questa delibera è un passaggio importante perché dal '97 non venivano approvati gli indirizzi sulle nomine delle aziende partecipate: da qui nasce l'esigenza di dare indirizzi chiari e conformi alla linea strategica della nostra amministrazione che tengano conto delle sopravvenienze normative, valorizzando i principi di pubblicità, trasparenza e valorizzazione del merito" ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri, illustrando la proposta in aula. L'amministrazione, ha sottolineato Gualtieri, "provvederà a fornire un'adeguata informazione circa la scadenza degli organi degli Enti sull'apposita pagina web del Comune dedicata agli enti e alle società del gruppo Roma Capitale, e ciò consentirà ai soggetti interessati di presentare direttamente la propria candidatura, fermo restando la possibilità per l'amministrazione di pubblicare un avviso ad hoc. I curriculum dei soggetti saranno inseriti in un Elenco Unico Generale suddiviso in due sezioni, una per gli organi di controllo e un'altra per gli organi di amministrazione, dal quale sarà possibile attingere per individuare i profili che soddisfino i requisiti di professionalità e onorabilità di volta in volta richiesti. Si tratta di un elenco aperto, aggiornato almeno una volta l'anno, con validità fino alla scadenza del mandato del sindaco".

Quello di oggi, ha sottolineato il primo cittadino, "è il primo passo di riorganizzazione delle società partecipate. Sappiamo che il quadro è complesso e non mancano rilevanti criticità, come evidenziato anche dalla Corte dei conti, e per affrontarle e risolverle sarà fondamentale un intenso lavoro di squadra e una forte collaborazione tra la Giunta e questa Assemblea. Alcune questioni da dirimere hanno grande importanza, penso all'esigenza di allineare i tempi di approvazione dei bilanci e delle linee guida dei contratti di servizio. Alcuni esempi sono davvero eclatanti, basti pensare che una società importante come Farmacap non approva i bilanci dal 2013", ha concluso Gualtieri. 

La polemica sull'emendamento della Lega

Non sono mancate polemiche durante la seduta, a causa dell'approvazione per errore da parte della maggioranza (a seguito di un errore tecnico degli uffici) di un emendamento a firma del consigliere della Lega Fabrizio Santori, che rendeva obbligatoria - e non "eventuale", come previsto in delibera - l'indizione della procedura pubblica, a differenza degli intenti dell'amministrazione: il caso è rientrato dopo una riunione della conferenza dei capigruppo, conclusasi con la decisione di rimettere in votazione l'emendamento 'incriminato', sulla scorta della disponibilità dimostrata dalle opposizioni, che è stato quindi bocciato. 

"Abbiamo assistito a un'imperdonabile leggerezza da parte della maggioranza" ha dichiarato Flavia De Gregorio, capogruppo in Consiglio comunale della lista Calenda Sindaco. "L'opposizione - spiega - aveva infatti proposto, con un emendamento, di eliminare il termine 'eventuale' avviso pubblico dalla possibilità di presentare la propria candidatura. La maggioranza ha per errore approvato questo emendamento salvo poi chiedere di rivotarlo". "Abbiamo deciso quindi di dargli la possibilità di farlo affinché la maggioranza si assumesse la responsabilità politica di un nuovo voto che - conclude De Gregorio - evidenzi la poca trasparenza delle selezioni e dei criteri di scelta di un candidato rispetto a un altro".

Polemiche e attacchi al Pd anche dal M5s. "Stiano tranquilli perché la maggioranza è unita e compatta" replica dal capogruppo Pd Valeria Baglio. "L'opposizione si aggrappa ad un equivoco tecnico amministrativo, per altro subito recuperato, mentre la delibera che fissa le linee di indirizzo per la selezione e la nomina dei vertici aziendali è stata approvata così come proposta. Una delibera che non veniva rivista dal 1997, nonostante ci fosse una legge del 2000 che ne chiedeva una revisione. Il Movimento 5 Stelle, al massimo, ci dovrebbe spiegare perché non è stato fatto negli ultimi 5 anni in cui hanno amministrato Roma"

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