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E' caos in Aula su regole ambulanti, il Pd: "Vergognosa sanatoria". I 5S: "Basta bugie" 

La seduta è andata avanti fino alle 7 del mattino. Le opposizioni hanno ridotto gli emendamenti da 200 a 130. Il voto finale è rimandato a giovedì

Maratona notturna con urla e proteste, una conferenza stampa improvvisata, 200 emendamenti delle opposizioni poi ridotti a 130 e il parere negativo del Segretariato Generale. Una diciotto ore di caos per la prima discussione del nuovo regolamento che disciplinerà il commercio su suolo pubblico della Capitale, provvedimento firmato dal presidente della commissione capitolina Commercio, il Cinque Stelle Andrea Coia. L'Aula si riaggiorna giovedì mattina, dopo una lunga, lunghissima notte. 

IL NO DEL SEGRETARIATO - La seduta si è aperta nel pomeriggio, nonostante il Pd avesse chiesto la sospensione. Il consigliere dem, Orlando Corsetti, primo proponente di una delibera alternativa dal 2015, ha scritto al Prefetto per sottolineare "presunte irregolarità" procedurali: "La votazione del provvedimento in Aula Giulio Cesare è stata inserita con un blitz nell'ordine del giorno del consiglio comunale. La proposta di delibera del consigliere di maggioranza Coia, presentata sei mesi dopo, viene discussa prima della mia". E poi, ha fatto presente Di Biase, "l'amministrazione sarebbe esposta a possibili rilievi della Corte dei Conti", per il parere negativo espresso dal Segretariato Generale. "Nel merito, si evidenzia che il parere di regolarità tecnica risulta solo parzialmente favorevole, quello della regolarità contabile risulta contrario e l'attività di assistenza giuridico-amministrativa dello scrivente Segretariato generale, anche alla luce degli ulteriori approfondimenti svolti, si conclude con esito non favorevole".

I Cinque Stelle decidono di aprire comunque la seduta d'Aula. Tra le misure contestate dalle opposizioni le multe ribassate per chi commette irregolarità, sanatoria entro 90 giorni per le licenze da riesaminare, la possibilità di somministrare cibo e bevande nei mercati rionali. Ma Coia, in difesa del provvedimento, rielenca tutti gli aspetti a suo dire positivi contenuti nella proposta, dalla limitazione del numero di posteggi per titolare, non più di due, e per famiglia, non più di cinque, sia per le aree mercatali che per le postazioni fuori mercato, alla richiesta di una fideiussione con la quale gli operatori garantiscono il pagamento delle eventuali sanzioni, i divieti al commercio itinerante esteso a tutti i municipi (chiamati con osservazioni a elencare strade e piazze off limits). E ancora la revoca dei posteggi qualora sopraggiungano ragioni di pubblico interesse. Poi si rivolge alle associazioni di categoria, presenti in Consiglio e pronte manifestare il loro no al testo. "Nonostante la delibera venga da lontano, esistono ancora associazioni di categoria che dicono che non hanno potuto partecipare - ha detto Coia - noi siamo contro nessuno ma la situazione attuale sul commercio non può rimanere quella che è. Il provvedimento è composto da 53 articoli molto sofferti, si tocca un settore  martoriato e uno dei più degradati preservando il lavoro e cercando di dare un maggiore decoro". 

Seguono applausi a scroscio dai 5 Stelle, che espongono cartelli con la scritta "Basta bugie, verità". Ma gli ambulanti, presenti in Aula, ribadiscono con forza di non essere mai stati considerati: "Nessuno ci ha ascoltati, buffoni". E tra grida e proteste il presidente dell'Aula Marcello De Vito è costretto a sospendere la seduta. Dopodiché i Cinque Stelle hanno improvvisato una conferenza stampa per lanciare l'hashtage #AssepdTredicine, in risposta ai democratici che da tempo hanno ribattezzato la delibera Coia una "salvaTredicine" che sana gli abusi. All'appuntamento arriva anche la sindaca Raggi. 

LA CONFERENZA STAMPA - "Ci è arrivata una lettera, legittima, di protesta a firma non Sabrina Alfonsi (presidente I municipio, tra i contrari, ndr) ma Mario Tredicine (presidente dell'Upvad, ndr) che annuncia una mobilitazione a tutti i livelli in caso di approvazione della delibera. L'asse consolidato protesta addirittura prima" ha detto il capogruppo del M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara. Ferrara ha letto la lettera in cui "si chiede con forza di sospendere iter proposta di delibera in questione e di riportare nella loro sede naturale il dibattito aperto a tutte le forze politiche e il confronto leale con i rappresentanti delle categorie. Nel caso ciò non avvenisse potrebbero crearsi le condizioni per mobilitare la base associata ed esprimere le più clamorose forme di protesta. Una lettera legittima ma non l'ha firmata Sabrina Alfonsi, ma Mario Tredicine. L'asse consolidato protesta addrittura prima". Poi viene distribuita una black list dei giornali romani che non possono fare domande in conferenza stampa, rei di aver mal interpretato la proposta dei Cinque Stelle. Da Repubblica al Messaggero al Foglio si ribatte articolo dopo articolo "tutte le bugie". 

L'Aula è andata avanti fino alle 7 del mattino per la discussione dei circa 200 emendamenti presentati dalle opposizioni, che non hanno fatto sconti ai pentastellati. Almeno fino all'alba: "La notte porta consiglio... le opposizioni ritirano 130 emendamenti permettendoci di sospendere la seduta e di andare domani mattina alla discussione dei pochi emendamenti residui e alla votazione della delibera sul regolamento del commercio su aree pubbliche", ha scritto su Facebook poco dopo le 7 di stamattina il presidente M5S della commissione Bilancio, Marco Terranova. Spiegando di aver così "scongiurato il rischio di una nuova notte di inutile scontro. Un grazie enorme agli uffici che ci hanno supportato in questa lunga notte di lavoro per Roma". Appuntamento per l'approvazione finale domani, quando l'Assemblea è convocata dalle 10 alle 14. 

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