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Nomadi: per vivere in un campo autorizzato ci vorrà il tesserino

Domani sarà ratificato il regolamento che disciplinerà in modo univoco la gestione dei campi nomadi di Roma. A tutti gli abitanti del campo verrà consegnata una tessera munita di fotografia e corredata dai dati anagrafici

Un regolamento in cinque punti per invertire la rotta e cambiare radicalmente la gestione dei campi Rom della Capitale. Sarà ratificato entro domani mattina il “regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nella Regione Lazio”. A firmarlo saranno il prefetto Giuseppe Pecoraro che è anche commissario straordinario per l’emergenza nomadi, il sindaco Gianni Alemanno, il governatore Piero Marrazzo e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti.

Cinque i punti fondamentali del nuovo regolamento che disciplinerà in modo univoco la gestione e le regole di condotta cui gli zingari dovranno sottostare se vogliono essere ammessi negli insediamenti autorizzati .

Innanzitutto i campi saranno chiusi, con presidio e controllo all’ingresso da parte dei vigili urbani. Chi vive nei villaggi dovrà farsi obbligatoriamente identificare, così come chi vi entra per una breve visita.

Per questo motivo a tutti gli abitanti, bambini compresi, verrà consegnata una tessera munita di fotografia e corredata dai dati anagrafici.

Il regolamento stabilisce poi criteri precisi per essere ammessi, a partire dal possesso di regolari documenti e permesso di soggiorno. Per conquistare la "residenza" nel villaggio, che sarà valida per due anni, bisognerà ricevere l'autorizzazione del Dipartimento alle Politiche sociali, cui spetta il rilascio del permesso e l'assegnazione in uso delle piazzole di sosta per le roulotte, dei prefabbricati e dei servizi. Dopodiché, entro 30 giorni, si verrà iscritti nei registri anagrafici della popolazione residente del Comune di Roma.

Chi viola le regole subirà sanzioni che vanno fino alla perdita del diritto di accoglienza per tutto il nucleo familiare. Per gli occupanti del campo sarà infine obbligatorio pagare le utenze e mandare i minori alla scuola dell’obbligo.

Il regolamento entrerà subito in vigore nei campi già esistenti, poi nelle nuove strutture che saranno realizzate. Sarà creato un comitato consultivo in ogni villaggio, al quale siederanno Comune, Municipio, Asl, forze dell’ordine e associazioni di volontariato, che dovrà, tra le altre cose, esprimere una valutazione sulle relazioni presentate dagli assistenti sociali, in vista della revoca dell’autorizzazione a risiedere nel campo a carico di singole persone o nuclei familiari.

Il comitato consultivo dovrà anche sentire il parere del comitato di rappresentanza degli abitanti del villaggio: un organo elettivo, composto da cinque membri che durano in carica per un anno.
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