Regolamento beni comuni, bocciata la delibera parte la mobilitazione
I promotori della delibera d'iniziativa popolare contestano la Raggi. Katiuscia Eroe (Coalizione Beni Comuni): "L'11 febbraio andremo in piazza dal Campidoglio"
Tutto da rifare. Il Campidoglio ha bocciato il regolamento sui beni comuni che era stato sottoscritto da 15mila cittadini. La terza votazione è stata decisiva ed ora, la coalizione che nel redigere la delibera ha messo insieme 186 associazioni, ha deciso di mobilitarsi.
La contestazione annunciata
“Si parte con un sit-in l’11 febbraio davanti al Campidoglio - ha annunciato Katiuscia Eroe, portavoce della coalizione - noi non ci fermiamo perché Roma ha bisogno di un regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni”. La terza votazione della delibera è stata quella decisiva. Nelle precedenti due occasioni, in maniera piuttosto sorprendente, il numero degli astenuti aveva raggiunto quello dei consiglieri favorevoli. Un pareggio, incredibilmente ripetutosi nel tempo, che aveva lasciato il risultato in bilico.
La bocciatura della delibera
A fine gennaio l’assemblea Capitolina ha però deciso di prendere una decisione. E con 24 voti contrari (e 18 favorevoli) ha respinto la delibera proposta dalle associazioni. Ma cosa proponevano i cittadini? Per capirlo bisogna fare un salto indietro nel tempo di oltre tre anni. Occorre cioè tornare alla decisione del Campidoglio di far sottoscrivere una polizza assicurativa ai romani che desideravano prendersi cura del verde pubblico. La scelta, letta come il tentativo di imbrigliare la spinta proattiva dei volontari, è stata contestata anche sul piano legale.
L'origine della delibera
Dalle aule di tribunale un piccolo gruppo realtà locali , già dedite alla cura del verde, hanno cominciato a lavorare per colmare un gap. Hanno stilato, in maniera partecipata, un regolamento che è stato poi abbracciato da 186 comitati ed associazioni e che, trasformato in una delibera d’iniziativa popolare, ha iniziato a fare il suo percorso istituzionale all’interno delle commissioni capitoline.
Cos'ha bocciato il Campidoglio
“Dal 2018 abbiamo cercato un'interlocuzione con il Comune, abbiamo provato a discutere del merito della delibera ma l'unico risultato è stata una bocciatura dopo che a lungo si è cercato di evitare il voto” ha ricordato la portavoce della coalizione. Il regolamento avrebbe consentito di stringere una sorta di accordo con l’amministrazione, i cosiddetti patti di collaborazione. Uno strumento utile a fissare diritti e doveri reciproci, che avrebbe consentito di gestire obiettivi, azioni, durata delle collaborazioni. Ed anche le risorse che, per il loro perseguimento, il comune avrebbe dovuto mettere in campo. Ma è tutto da rifare. Resta la necessità per la Capitale, come già fatto anche per altri importanti comuni italiani, di dotarsi di un regolamento sui beni comuni. E per ricordarlo, l’11 febbraio, parte la mobilitazione.