rotate-mobile
Politica

Rosticcerie e gelaterie nelle strade del centro: niente nuove aperture

Dopo le proteste dei comitati, prorogato di 6 mesi il divieto d' apertura dei laboratori artigianali alimentari. Baglio: “Useremo quei mesi per acquisire informazioni più approfondite”

Niente altri negozi di kebab, gelaterie, pizzerie al taglio e rosticcerie nelle strade del centro. Chi avesse intenzione di avviare un “laboratorio artigianale nel settore alimentare”, fino al primo 31 dicembre 2023, dovrà farlo al di fuori della cosiddetta “città storica”. Perché il nuovo regolamento per l’esercizio delle attività commerciali ed artigianali, nonostante quanto finora la maggioranza aveva mostrato di voler fare, non lo prevede.

Le proteste contro il regolamento

Le proteste messe in campo dai comitati del centro, sommate alle perplessità espresse anche dal municipio interessato - il regolamento era passato con soli due voti di scarto - hanno portato il Campidoglio a fare un passo indietro. Dei trentacinque emendamenti presentati al regolamento, un terzo sono stati presentati dal presidente della commissione commercio Andrea Alemanni, la stessa persona che aveva scritto il regolamento e che, in Aula Giulio Cesare, ha dovuto presentarlo.

Il dietrofront della maggioranza

La principale modifica introdotta, quindi, riguarda il divieto per i laboratori artigianali alimentari, di poter aprire nel centro. Si poteva trasformare in “un cavallo di Troia”, aveva obiettato il capogruppo municipale di Azione Giuseppe Lobefaro, per l’apertura di nuove attività di somministrazione. Anche perché i  paletti posti, nella conclamata difficoltà di eseguire i necessari controlli, potevano essere facilmente elusi. 

Dopo una lunga riunione di maggioranza, che ha impegnato i consiglieri democratici per buona parte della giornata di martedì 30, è arrivata una sorta di mediazione. Se infatti i negozi di souvenir ed i minimarket non potranno aprire per i prossimi 3 anni, il divieto per i laboratori alimentari è per un arco temporale più ridotto: sei mesi. “Useremo questo tempo per acquisire informazioni più approfondite, più utili e puntuali, in modo da individuare le azioni migliori da metter in campo per la nostra città – ha spiegato all’aula la capogruppo democratica Valeria Baglio – Ci consentirà di avere un piano per migliorare la Roma ed il centro storico”.

Dossier - Roma il centro storico non esiste più: al suo posto un luna park senza regole

La fretta nell'approvare il regolamento

Il nuovo regolamento consentirà di abrogare le delibere precedenti, del 2018 e del 2022, l’ultima delle quali sarebbe scaduta il 31 maggio. Da qui anche l’esigenza di predisporre un nuovo provvedimento, in assenza del quale, aveva spiegato a Romatoday Andrea  Alemanni, “ci sarebbe stato il liberi tutti per qualsiasi attività”. Questa possibilità è ora scongiurata sebbene, tra le opposizioni, ci sia chi ha lamentato l’eccessiva fretta che denuncia una “mancata di visione della città”, per dirla con le parole della consigliera Francesca Leoncini (Italia Viva) o di Francesco Carpano (Azione) che ha presentato un emendamento anche per chiedere delle misure per legare la permanenza dei tanti minimarket e precisi standard qualitativi.

Tra le attività su cui è stata chiesta una maggiore tutela, “le carrozzerie e le officine per la riparazione di auto”. Erano state considerate nel regolamento “incompatibili con le esigenze di tutela dei valori ambientali e urbanistici”. Gli emendamenti su questo specifico aspetto, presentati da Fratelli d’Italia, sono stati votati favorevolmente.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rosticcerie e gelaterie nelle strade del centro: niente nuove aperture

RomaToday è in caricamento