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Trasparenza, ancora proteste in aula su regole per accesso agli atti. M5s: "Nessun limite per la stampa"

Contestato l'articolo 38 del nuovo regolamento da votare in Assemblea capitolina

Slitta ancora in assemblea capitolina il nuovo Regolamento per il diritto di accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni che recepisce il decreto Trasparenza del 2016 e va ad abrogare le vecchie norme del 2003. Dopo un primo stop martedì scorso (QUI LA NOTIZIA), anche alla seconda calendarizzazione, il provvedimento non è stato votato. Ma non sono mancate polemiche. Nel corso della seduta di ieri sono state particolarmente accese le polemiche sull'art.38, ribattezzato dall'opposizione "bavaglio alla stampa".  

"I Dirigenti  - si legge nel comma 2 dell'art.38 - devono tenere sempre presente il rilievo pubblico, il potenziale uso strumentale ed il danno all'immagine che le risposte dell'Amministrazione possono generare attraverso la loro pubblicazione sui social network, sui blog o sulle piattaforme web". 

Durante una delle numerose pause della seduta tra sospensioni e diverse cadute del numero legale, i consiglieri del gruppo di Fratelli d'Italia hanno inscenato un flash mob in aula Giulio Cesare esponendo cartelli con le scritte 'I 5 Stelle oscurano la casa di vetro', 'I 5 Stelle cancellano la libertà di stampa' e 'Scure sulla trasparenza'. 

Per il capogruppo di Fdi, Andrea De Priamo, "non ci saremmo mai sognati di dover fare una battaglia di questo tipo con una maggioranza che si e' sempre dichiarata a favore della trasparenza. Il M5S invece di rendere l'accesso agli atti piu' facile e semplice per tutti mette delle norme sia di bavaglio ai consiglieri capitolini, che probabilmente grazie alla nostra battaglia verranno eliminate, ma soprattutto limita fortemente l'accesso per il mondo della comunicazione, per i giornalisti e per i blog. Proprio dalla maggioranza, infatti - ha sottolineato De Priamo - arriva un articolo che dice che i dirigenti che dovessero favorire l'accesso agli atti si assumono la responsabilita' dell'uso che ne puo' essere fatto dal mondo dell'informazione. Altro che casa di vetro, i 5 Stelle stanno oscurando la casa di tutti i romani rendendo piu' difficile sapere quello che accade".

Si è difeso sul punto il presidente della commissione Statuto e Innovazione tecnologica Angelo Sturni. "Nessuno vuole mettere il bavaglio alla stampa e questa norma non lo fa - ha detto in aula il consigliere - il regolamento dice solo cari dirigenti quando siete davanti ad un accesso agli atti tenete conto che una cosa è la consegna di un documento ad una associazione di quartiere, altra cosa è la consegna ad un organo di stampa che lo diffonde. La sua diffusione se non veritiera e non verificata può ingenerare nella cittadinanza un ragionamento che si fonda su presupposti sbagliati. Qui si chiede solo all'amministrazione di consegnare alla stampa dati chiari, semplici e veritieri perché il dibattito pubblico sia chiaro".  Il voto del nuovo regolamento è stato posticipato, per la seconda volta, al prossimo Consiglio comunale. 


 

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