Rifiuti, botta e risposta tra Regione e Roma. Valeriani: "Serve responsabilità"

"Una faccenda che sta diventando pesante dal punto di vista politico e tecnico se i due enti non si riescono a parlare collaborare". La polemica sui rifiuti tra la Città Metropolitana e la Regione Lazio è tornata a farsi sentire ieri nel corso di una commissione regionale Ambiente sulla questione del piano rifiuti alla presenza dell'assessore Massimiliano Valeriani. Le parole sono del consigliere dell'Area metropolitana di Roma con delega all'Ambiente, Matteo Manunta: "La questione rifiuti non dovrebbe essere una diatriba politica ma in questi due anni e ancora oggi è trattata così. Chiedo all'assessore di mettere un punto e cominciare a lavorare più serenamente su questa questione, non è possibile continuare a sentirci attaccati. Non è possibile lavorare in questo modo". 

Valeriani, nel corso della commissione, aveva affermato: "Ci siamo impallati su una parte sostanziale: il tema dell'espressione di un parere formale pubblico da parte della Città Metropolitana sull'individuazione delle aree. Senza aggressività diciamo, e lo abbiamo già fatto con il ministro (dell'Ambiente, ndr) non con agressività, che noi procederemo comunque ma, visto che la Regione si prende una responsabilità importante, sarebbe necessario un un pizzico di responsabilità in più da parte della Città Metropolitana nel dire in modo più chiaro quali sono aree bianche su cui individuare la tipologia di impianti che servono per il prossimo decennio nel sistema Lazio".  

In relazione alla necessità dell'espressione di un parere politico in merito da parte della Città Metropolitana Manunta ha aggiunto: "Se verrà confermata l'ipotesi lo faremo, ma dovrà essere all'esito dei lavori della cabina di regia che si concluderà il 30 novembre". Poi ha precisato: "La normativa vigente non ci obbliga. Se qualcuno ci vuole addossare la responsabilità di dovere individuare le aree future dove realizzare gli impianti sa bene che non è così. Non voglio che questa cosa sia strumentalizzata per dare il cerino in mano alla Città Metropolitana perchè non è così, nè che si dica che la Citta' Metropolitana non ha svolto il suo lavoro perche' la Regione ha la tavola dei vincoli fin da marzo 2017 e non voglio che sia una questione esclusivamente politica per contrapporre Zingaretti a Raggi".

Nel corso della commissione di ieri Valeriani, pur non dicendolo, è tornato a far capire che per la Regione Lazio il tema di individuare una discarica per Roma resta in piedi: "C'è una difficoltà oggettiva a Roma oggi di fare un salto di qualità sulla raccolta differenziata, c'è una difficoltà oggettiva ad avere gli impianti disponibili per avere lo smaltimento che serve, in un tempo ragionevole, se ognuno facesse uno sforzo in più, potremmo arrivare a uno scenario dove le discariche non serviranno piu', o sempre di meno" ha spiegato. "Stiamo tentando di realizzare un piano Rifiuti molto spinto sulle buone pratiche. Per fare questo serve tempo e in un tempo più contenuto abbiamo necessità degli impianti necessari e di servizio che ci consentono di non andare in difficoltà".

Massimo De Maio, capostaff dell'assessore capitolino ai Rifiuti, Pinuccia Montanari, ha chiarito: "E' vero che Roma ha un peso rilevante nella produzione regionale dei Rifiuti e nello smaltimento, ma Roma dal 1974 all'1 ottobre 2013 ha ospitato la più grande discarica d'Europa, che riceveva Rifiuti non solo della città di Roma, e quindi anche nella predisposizione del nuovo piano impiantistico solleciterei tutte le istituzioni a tenere conto di questo enorme contributo dato dalla Capitale". D'altro canto, Roma Capitale si è detta "a disposizione per valutare qualsiasi tipologia impiantistica sostenibile pubblica, in linea con la pianificazione di Roma Capitale, al recupero di materia e soprattutto impianti che ci servono a sostenere il potenziamento della differenziata".