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Regione Lazio, Zingaretti: "In giunta con il M5s, modello di alleanza per vincere ovunque"

Il segretario del Partito democratico e presidente della Regione ha illustrato ieri la proposta in direzione regionale Pd: "Più la centralità del Pd è dentro un sistema di alleanze competitivo più non ce n'è per nessuno"

Parte dal Lazio l'esperimento di una larga coalizione che includa il M5s nel polo del centrosinistra. Una giunta allargata ai grillini che faccia da modello di "un'alleanza competitiva per guardare al futuro", che torni a dare "stabilità al quadro politico" e consenta di sconfiggere la destra "ovunque". Sono parole del segretario del Pd, e presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che ieri durante la direzione regionale del Partito democratico ha illustrato la proposta da giorni al centro del dibattito: aprire la giunta del Lazio ai pentastellati. 

"Costruiamo da qui un modello di un possibile nuovo centrosinistra, in cui il Pd è il principale protagonista e che è un credibile argine alle destre per vincere nei comuni" ha detto illustrando l'ordine del giorno - al voto oggi - che darà il via libera alla nuova alleanza a livello regionale. Un'operazione che nel concreto dovrebbe portare all'assegnazione di due assessorati a due donne del M5s, Roberta Lombardi e Valentina Corrado. 

"Alleanza competitiva per vincere ovunque"

Questa nuova alleanza "sicuramente renderebbe competitiva la futura sfida alle regionali - ha spiegato Zingaretti - e riapre la grande partita dei collegi quando tra un anno si voterà. Dobbiamo cominciare a seminare i semi di una competitività ovunque". L'apertura ai 5 Stelle secondo Zingaretti è un "passaggio utilissimo perché dà alla Regione una grande forza, che già c'era, ma a questa prospettiva di governo dà un respiro che riguarda il contingente e lo proietta nel futuro. Si ritorna a combattere per vincere ovunque". 

"Oggi siamo dentro un passaggio nel quale stiamo pianificando il futuro dei prossimi 10 anni della vita politica del Lazio, sia per quanto riguarda la regionali sia per quanto riguarderà le elezioni politiche, che ci saranno prima o poi, e anche tutti gli appuntamenti amministrativi che avremo nelle prossime settimane. Questo è il cuore del problema". 

Agli scettici: "Il Pd sarà protagonista"

E agli scettici - vedi gli esponenti di Base riformista, corrente di ex renziani rimasti nel partito - che vedono nell'alleanza giallorossa il rischio di una perdita d'identità e indebolimento del partito, risponde: "Più c'è chiarezza sulla nostra identità nei contenuti, più la centralità del Pd è dentro un sistema di alleanze competitivo più non ce n'è per nessuno. Per questo è importante il tema di allargare la maggioranza, perchè è un grande elemento di stabilità del quadro politico che rispetto a un'ipotesi del voto alle regionali nel 2023 e di quello delle politiche quando si faranno torna a rendere competitivo il centrosinistra. Non perché dobbiamo abdicare. Noi diamo una prospettiva per 5/6 anni a un fronte che torna a essere competitivo rispetto alla forza immensa del centrodestra e lo facciamo col Pd centrale e protagonista".

I malumori nel M5s

Oggi è previsto il voto finale in direzione. Il via libera è dato per scontato. Meno compatti i Cinque Stelle con malumori specie fra tre consigliere. Gaia Pernarella, Silvia Blasi e Francesca De Vito. Che ieri in un'intervista a RomaToday ha spiegato punto per punto le ragioni del suo no categoria all'alleanza con i dem. "È inaccettabile nascere come opposizione e finire a fare la stampella". Si passerà comunque da un votazione aperta agli iscritti del Lazio sulla piattaforma Rousseau. 

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