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"Può diventare una nuova Pompei". I cittadini chiedono alla Regione Lazio interventi per l'area archeologica di Gabii

Tante le proposte presentate alla commissione cultura, spettacolo, sport e turismo

Valorizzare e rendere fruibile per tutto il sito archeologico di Gabii. Lo hanno chiesto, ancora una volta, associazioni e comitati del VI municipio di Roma, durante un’audizione promosso dalla commissione cultura, spettacolo, sport e turismo della Regione Lazio, presieduta da Gaia Pernarella. Un appuntamento che arriva poco tempo dopo l’annuncio, da parte del comune di Roma, di voler finalmente investire su un sito che, in passato, era stato residenza dei Re Tarquini, noto dai tempi di Romolo e Remo ed amato da Augusto.

Gabii costituisce uno dei più significativi e importanti siti archeologici del territorio del comune di Roma. Comprende, infatti, parte dell’antico centro urbano e alcune delle sue più dirette pertinenze - pari a circa 70 ettari - è stato acquisito al Demanio dello Stato e assegnato in uso dal Mibact alla Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, con l'obiettivo di realizzarne un parco archeologico suburbano. Ai cittadini del quartiere non basta più poter usufruire della zona solo in occasione di determinati eventi. Vorrebbero che l'area fosse aperta e fruibile tutto l'anno. 

Una nuova Pompei

Il filo conduttore degli interventi di tutte le associazioni ed enti ha voluto ribadire proprio l’importanza della rivalutazione del sito le cui ricadute sarebbero culturali, economiche ma anche in grado di incidere sulla criminalità del territorio. “Una vera e propria risorsa - ha dichiarato Fabio Piccinelli, presidente del Comitato Ambiente Territorio -   potrebbe diventare una Pompei di Roma e creare occupazione”. Magari utilizzando i fondi del Pnrr, come già richiesto dal minisindaco del sesto

Alessandro Alessandrino, dell’associazione Colle del sole, ha aggiunto che “da parte dei cittadini del VI municipio c’è una forte voglia di vedere quel luogo fruibile” ha poi ricordato il degrado della zona che sorge “a poca distanza dall’area industriale di Rocca Cencia,  spero che la Regione trovi una soluzione, qui c’è gente che non ha ancora l’acqua potabile. Vogliamo essere ascoltati”. “Il VI municipio è Roma – ha dichiarato Stefania Cecconi del comitato OSA - può fare e dare tanto a tutta la città, sia a livello economico che culturale, abbiamo il diritto di migliorare la vivibilità del quartiere e chiediamo che sia valorizzato come le altre zone di Roma”.

Territorio abbandonato

È intervenuta, durante l’incontro, anche Chiara Del Guerra, assessora ai lavori pubblici e mobilità del VI Municipio: “Noi abbiamo puntato molto su questo sito perché si parla del nostro quartiere solo per la delinquenza dei giovani. Per noi realizzare questo sito archeologico significherebbe coinvolgere i giovani.  Non si può lasciare un territorio così abbandonato, vorremmo portare lì il teatro dell’opera, perché non esiste solo Caracalla, vorremmo l’apertura del sito di Gabii al mondo”. Alla precisa domanda della consigliera regionale Marta Bonafoni, promotrice dell’audizione, l’assessora ha risposto che vi sono già dei progetti del Municipio, almeno per quanto riguarda la viabilità. In conclusione la consigliera Marta Bonafoni ha proposto l’istituzione di un tavolo permanete con tutti i soggetti coinvolti alla realizzazione del sito archeologico “perché - ha concluso - indipendentemente da chi verrà dopo di noi, si possa traghettare la vicenda a una risoluzione”. 

L’incontro si è concluso con la presidente Gaia Pernarella che ha esortato l’assessora del VI Municipio alla formazione del tavolo permanete, come primo soggetto della filiera di enti e associazioni, confermando altresì la massima disponibilità e attenzione al tema.

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