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La Regione rinnova le nomine dell'Osservatorio per il contrasto al gioco d'azzardo

Nel 2021 nel Lazio sono stati giocati 11 miliardi e 568 milioni di euro

È stato rinnovato, e rimarrà in carica per i prossimi tre anni, l’Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo, organismo che dovrà occuparsi di contrastare il gioco d’azzardo patologico e la ludopatia. La nomina dei nuovi componenti dell’Osservatorio, attivo dal 2013, arriva pochi mesi dopo le aspre polemiche innescate delle modifiche volute dal consiglio regionale del Lazio alla normativa per il distanziamento delle sale slot e degli esercizi che hanno video lottery.

Il distanziometro

A luglio, infatti, con un emendamento all’assestamento di bilancio, il consiglio regionale aveva modificato la legge del 2013, che imponeva la distanza di 500 metri di sale slot e simili da luoghi “sensibili”, come scuole, residenze per anziani o luoghi di culto. Una norma che aveva scatenato molte proteste tra gli addetti del settore. La distanza è stata quindi ridotta da 500 a 250 metri e solo per gli esercizi di nuova apertura. Nessun limite alla distanza, quindi, per gli esercizi commerciali e le sale gioco già esistenti. Una decisione molto criticata specialmente dalla Caritas.

Il nuovo osservatorio

Comporre il nuovo osservatorio non è stato facile. L’organo, infatti, è composto da 21 persone selezionate mediante avviso pubblico, considerando i titoli di studio e l’esperienza professionale maturata. Ci sono 5 componenti di diritto: l’assessore alle politiche sociali e welfare della Regione Lazio o un suo delegato; il presidente della commissione consiliare politiche sociali e salute o un suo delegato; il dirigente dell'area politiche per l’inclusione della direzione salute e politiche sociali della Regione Lazio, con compiti di coordinamento amministrativo; un rappresentante dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci Lazio). Le altre 17 persone, esperti provenienti dal mondo accademico, dei servizi sociali o del comparto sanitario, “dovrebbero” essere individuati tramite avviso pubblico.

Invece, all’avviso pubblico del 25 gennaio 2022 non ha risposto nessuno. Come si legge nel decreto del presidente della regione Lazio del 19 settembre 2022, “l’avviso pubblico non aveva permesso l’individuazione di tali figure per mancanza di candidature”. L’avviso è stato prorogato e, alla fine, sono stati individuati 13 esperti. La direzione regionale, quindi, è stata costretta a chiedere al comitato regionale di coordinamento delle università del Lazio (CRUL), la designazione di altri quattro docenti o ricercatori delle università o degli istituti di ricerca esperti nella materia della ludopatia, da selezionare tra le aree disciplinari di sociologia e psicologia.

La ludopatia nel Lazio

Ad agosto 2022 la Caritas lanciava l’ennesimo allarme sul problema della ludopatia, all’indomani delle modifiche apportate dalla regione Lazio alla legge del 2013.  Nelle cinque province del Lazio – prima della pandemia – risultavano attive slot machine in ben 5700 pubblici esercizi quali bar, tabaccherie, lavanderie, cartolerie. Quanto poi alle sale con VLT – slot machine più aggressive – queste sono ben 378, quasi tutte (87%) con ampi spazi per fumatori dove consumare tabacco ininterrottamente. Nel 2021, ricordava sempre la Caritas, sono stati giocati nel Lazio ben 11 miliardi e 568 milioni di euro (2.019 pro-capite) con profitti per le compagnie dell’azzardo per 839 milioni e 294 mila euro.

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