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Regione Lazio, verso una giunta giallorossa ma non mancano i malpancisti. Pernarella: "Votiamo su Rousseau"

La questione è stata affrontata durante una riunione tra il gruppo regionale M5s e il capo politico reggente Vito Crimi. In ballo due assessorati per i grillini e una nuova giunta giallorosso

Dal governo Draghi che ha spaccato il Movimento Cinque Stelle alla giunta Zingaretti che se non è causa di fratture paragonabili a quelle causate nei grillini dal nuovo esecutivo, lascia comunque malumori e perplessità tutte da sciogliere. In Regione Lazio, con il posto lasciato vuoto dall'ex assessore al Bilancio Alessandra Sartore (nominata sottosegretaria a palazzo Chigi) si lavoro al primo esperimento regionale di governo giallorosso

L'idea sarebbe quella di assegnare un assessorato, o forse due, che potrebbero non ricomprendere necessariamente quello al bilancio, a esponenti del Movimento Cinque Stelle. In primis Roberta Lombardi, tra le più convinte sostenitrici della necessità di un'alleanza con i democratici in Regione ben prima dell'esperienza del secondo governo guidato da Giuseppe Conte, e a seguire la consigliera Valentina Corrado. 

I consiglieri malpancisti

Una novità che è stata oggetto di una riunione ieri tra il gruppo regionale e il capo politico reggente Vito Crimi, i cui contenuti sono stati ricostruiti dall'agenzia di stampa Dire. L'obiettivo era quello di sondare gli animi generali. Onde evitare strappi ulteriori. Gran parte del gruppo è stata per il sì. Ma non mancano i titubanti, da Silvia Blasi a Gaia Pernarella. Quest'ultima si è detta "scettica" e "al di là della mia opinione personale - ha dichiarato in una nota - ritengo che solo un voto attraverso la piattaforma Rosseau da parte di tutti gli iscritti del Lazio può sancire un eventuale accordo".

Assente Francesca De Vito che, secondo alcuni rumors, non sarebbe disposta ad accettare l'ingresso in Giunta e in maggioranza. Il livello di interlocuzione tra 5 Stelle e centrosinistra è doppio. Uno più nazionale, che vede coinvolti Crimi e Zingaretti e un altro più regionale tra Leodori e Lombardi. La volontà di arrivare a una conclusione positiva da entrambe le parti c'è ma ci sono anche alcuni ostacoli non secondari da rimuovere. 

Gli ostacoli da rimuovere

Il primo riguarda il candidato sindaco per le prossime elezioni a Roma. I pentastellati (e Crimi lo ha ribadito anche ieri ai suoi) non vogliono che questa partita entri nella trattativa, altrimenti salta tutto. Si sa infatti che Virginia Raggi, che ha da poco ottenuto l'appoggio di Beppe Grillo, non sarà mai la candidata anche del Pd. I democratici sul punto hanno messo un veto inamovibile. Si potrò forse ragionare di una convergenza eventuale, e comunque non semplice, al secondo turno. Al caso Roma si aggiungono una serie di questioni programmatiche non di poco conto. Si va dal no del M5s alla realizzazione della Roma-Latina, piuttosto che il tema della transizione energetica. Ad esempio i pentastellati sono contrari alla riconversione delle centrali di Montalto di Castro e Civitavecchia dai combustibili fossili al gas e vorrebbero la costruzione di un polo dell'idrogeno. 

Senza dimenticare la loro opposizione alla legge sulla rigenerazione urbana, soprattutto nella parte delle norme relative ai piani regolatori, e le distanze sul campo dei rifiuti, dove la Regione e' indirizzata prevalentemente verso la realizzazione di impianti a tecnologia anaerobica per il trattamento di quelli umidi (quindi con estrazione di energia) al posto del compostaggio. Insomma, c'è ancora molto lavoro da fare. 

(fonte Agenzia Dire) 
 

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