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"Le donne non vanno uccise, vanno sc....": frase shock sconvolge il Consiglio regionale

Proprio nel giorno in cui era in discussione una mozione sul femminicidio, poi approvata, un consigliere regionale ha denunciato in aula di aver sentito queste parole nei corridoi della Pisana

Una frase shock riferita alle donne ha sconvolto il Consiglio regionale del Lazio proprio nel giorno in cui alla Pisana era in discussione una mozione, poi approvata, sul femminicidio. “Le donne non vanno uccise, vanno scopate”. Queste le parole che la consigliere regionale Daniela Bianchi (Per il Lazio) ha sentito nei corridoi della Pisana e poi denunciato a margine della discussione in aula. Il riferimento 'sessista' è chiaramente riferito al contenuto della mozione avanzata dal consigliere Marta Bonafoni e firmata anche da Cristiana Avenali, Daniela Bianchi, Rosa Giancola, Teresa Petrangolini, Baldassarre Favara e dei consiglieri del Pd Rodolfo Lena e Eugenio Patané contenente “misure urgenti per il contrasto della violenza di genere-femminicidio”.

Chi abbia pronunciato queste parole rimane sconosciuto. E la stessa Daniela Bianchi non ha voluto aggiungere particolari: “Assolutamente non rispondo in tal senso. Non è tanto la qualifica del ruolo di chi abbia detto questo, quanto averla ascoltata in un corridoio come il nostro, dal momento che c'era un dibattito in aula, su una mozione che parlava di femminicidio”.

Marta Bonafoni ha stigmatizzato: “E' una denuncia ulteriore di quale sia lo stato dell'arte e culturale anche nei luoghi delle Istituzioni che sono lo specchio del Paese e viceversa. Io la metterei in calce come quattordicesima firma della mozione che ci dice che il tema è anche qui dentro e quindi a maggior ragione dobbiamo affrontarlo”.

La denuncia contro quanto pronunciato è stata bollata come “assolutamente inattesa e inqualificabile” anche dal presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori. “Non vorrei neanche entrare nel merito, né ripeterla, né commentarla per quanto è squalificante per chi l'ha pronunciata. Invece credo che la mozione di oggi sia una importante, perché impegna anche la giunta a fare degli stanziamenti importanti per contrastare questo fenomeno che ormai da tutti i sociologi è chiamato con il nome che ha: femminicidio”.

Intanto con la mozione la giunta “si è presa un impegno” sul tema, spiega Bonafoni. E' stata firmata dai tre presidenti delle commissioni competenti politiche sociali, sanità, cultura e da ultimo la sicurezza “perché la repressione noi dobbiamo combatterla e la prevenzione è l'unico elemento su cui possiamo schierarci da subito”. Continua Bonafoni: “Chiediamo, e l'assessore alle Pari Opportunità Ciminiello ci ha rassicurato, questo: il rifinanziamento dei centri antiviolenza che nella Regione ci sono ma sono ancora troppo pochi; che si valuti la creazione di un osservatorio regionale sulla sicurezza contro la violenza di genere; la convocazione di un tavolo immediato che metta insieme tutte le associazioni e i movimenti delle donne”.

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