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Regionali, Bianchi (M5s) commenta la sconfitta: “Poco tempo per far conoscere nostra proposta”

La conferenza stampa della candidata M5s/Polo progressista. Bianchi: “La nostra proposta progressista va avanti”

Donatella Bianchi è l’ultima, tra i principali competitor alla presidenza della regione Lazio, a presentarsi davanti ai microfoni. Lo ha fatto quando i dati si sono consolidati, intorno alle 18.30, e quando ormai non solo la vittoria di Francesco Rocca, ma anche la performance della coalizione targata M5s e Ppse, è sembrata chiara.

La campagna elettorale troppo breve

Il risultato, ha spiegato Donatella Bianchi, è “insoddisfacente lontano da quelle che erano le ambizioni e le aspettative”. L’ex presidente del WWF Italia, ha spiegato quali siano state le difficoltà incontrate. Su tutte quelle di aver dovuto affrontare “una campagna molto veloce, brevissima” partita anche in ritardo rispetto a quella di Francesco Rocca e di Alessio D’Amato. “Avremmo avuto bisogno di tempo per comunicare in maniera più ampia” la proposta progressista di cui la terza coalizione si era fatta promotrice.

Il progetto della coalizione progressista

“Il dato non premia il nostro impegno” ha dichiarato Bianchi, che a più riprese ha espresso un certo rammarico per non essere riuscita a raggiungere una parte di quell’elettorato, a Roma due cittadini su tre, che hanno deciso di disertare le urne. Bianchi, che ha dichiarato di non aver sentito ancora Rocca ma di avergli scritto per complimentarsi del risultato, non ha sciolto le riserve sul proprio futuro: “sono scaramantica, aspettiamo di vedere le preferenze” ha dichiarato. Resta però il progetto del polo progressista che “da questo risultato deve partire per ricostruire”, perché la sua coalizione, ha spiegato, si  fatta carico di un progetto che “non si ferma oggi ma che riparte domani”.  

Francesco Rocca è il nuovo presidente

L'Opa fallita al PD

A chi le ha riferito che D’Amato ha puntato l’indice su un accordo non raggiunto, come concausa della sconfitta, l’ex presidente del WWF Italia ha replicato dichiarando di sentirsi “leale ad una piccola coalizione progressista” che, in campagna elettorale, ha deciso di giocarsi le proprie carte. Dal Nazareno però c’è chi quella scelta continua a non condividerla, visto che per dirla con le parole di Letta, “l’Opa tentata contro il PD” non solo “è fallita”, ma ha anche “nociuto” a chi l’aveva promossa.

Affluenza definitiva al voto

Il tentativo di riportare gli astenuti al voto

Una provocazione, quella espressa dall’ultimo segretario democratico “a cui penso sarà data una risposta politica dal presidente Conte” ha risposto Bianchi che sul finale della conferenza stampa è tornata a parlare del partito del non voto. “Una regione che vede al voto solo il 37% degli aventi diritto è solo parzialmente rappresentata. Il partito dell’astensionismo deve ritrovare la fiducia che io speravo di rinvigorire con la mia discesa in campo”. Il 12% raggiunto “per una campagna elettorale troppo veloce”, evidentemente, non ha premiato l’intenzione.

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