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Reddito di cittadinanza, nel Lazio i dubbi della Cgil: "I navigator non bastano, senza politiche attive si rischia un fallimento"

Di Cola: "Monitoreremo la situazione. Nuovo incontro con la Regione a fine mese"

Tempi stretti, nessuna riorganizzazione dei centri per l’impiego e delle politiche sul lavoro con il rischio che la missione dei cosiddetti navigator si riveli un fallimento. La Cgil di Roma e del Lazio esprime le sue preoccupazioni sulla macchina del ‘reddito di cittadinanza’ che ha visto ieri un suo passaggio fondamentale con l’insediamento di 273 navigator che da ieri sono al lavoro nei centri per l’impiego del Lazio. Saranno loro che dovranno ascoltare, profilare e supportare i 38 mila beneficiari del reddito di cittadinanza della regione. Di questi, secondo i piani, 28 mila dovrebbero essere ascoltati entro dicembre. 

Un percorso “complicato”, spiega il segretario della Fp Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola: “Ora tutti i nodi stanno venendo al pettine perché pensare di rilanciare le politiche attive sul lavoro senza riorganizzare i centri per l’impiego è impossibile”. Ogni navigator, stima il sindacato, “avrà dei tempi stretti per ogni colloquio, circa 10 minuti. I beneficiari della misura rischiano di non essere profilati bene, soprattutto se si prende in considerazione che sono persone che non hanno mai lavorato o che versano in situazione di disagio. Inoltre, se non sono state riorganizzate le banche dati dei posti di lavoro disponibili e non c’è un rilancio delle offerte non si va da nessuna parte”. Il rischio, per il sindacato, è che tra qualche mese non sarà tanta la gente che ha effettivamente trovato lavoro. 

Il tutto con il rischio di pesare sulle attività ordinaria: “Siamo stanchi che ogni volta che viene annunciata una misura diventa un priorità rispetto al resto delle attività. È accaduto con le pensioni per ‘Quota100’ non vogliamo che accada anche in questo caso facendo slittare dietro al reddito di cittadinanza situazioni già complicate relative a misure come garanzia giovani o naspi”. 

Proprio ieri i sindacati hanno incontrato l’assessore regionale al Lavoro, l’ex segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino. “Ci siamo incontrati per capire meglio quale sarà l’impatto dell’attività dei navigator sull’andamento dei centri per l’impiego”, spiega ancora Di Cola. “Ci siamo dati appuntamento alla fine del mese per continuare con un monitoraggio. Per la prima volta la Regione Lazio ha pubblicato un bando per l’assunzione di 355 persone. La gara è stata pubblicata prima della pausa estiva e ci vorranno però 8 o 9 mesi prima che entrino in servizio. Nel frattempo, qualcuno in questi mesi andrà in pensione e le forze saranno di meno. Ci è stato spiegato inoltre che Anpal non ha ancora fornito alle regioni l’infrastruttura tecnologica per far lavorare i navigator. Così mentre tutto è stato impostato per far lavorare in fretta queste figure, i centri non sono pronti e le regioni, che non hanno deciso nulla, sono solo costrette ad eseguire. Così manterremo alta l’attenzione sul tema e continueremo a monitorare le loro attività”. 

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