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Rapine, Pellegrino: "Uno Stato che non investe sulla sicurezza è complice"

"Non posso che provare sconcerto per quanto accaduto all'ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

«Non posso che provare sconcerto per quanto accaduto ieri all'ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, vittima insieme alla moglie di una violenta rapina, probabilmente ad opera di criminali albanesi, all'interno della sua abitazione. A loro rivolgo la mia più sincera solidarietà. Non si può comunque sorvolare sul fatto che, come raccontato dallo stesso Speciale, da due anni a questa parte si registrano sempre con maggiore frequenza atti criminali di questo tipo. La gente ha paura e si difende come può arrivando a barricarsi in casa. Pensiamo al recente caso del custode della scuola media Toscanini, Gino Lozzi, picchiato a sangue lo scorso 9 novembre proprio all'interno dell'immobile scolastico e al quale il Municipio di competenza di fatto si rifiuta di rimediare ai danni edilizi subiti. Sorge spontaneo chiedersi perché l'amministrazione Capitolina e l'attuale Governo nazionale, anzichè investire su prevenzione, controllo del territorio e certezza della pena, preferiscano abdicare al proprio ruolo di garanti della sicurezza perseverando con provvedimenti che chiudono commissariati di Polizia, che regalano indulti, svuota carceri e politiche di buonismo esasperato per quanto riguarda l'immigrazione. Così le Istituzioni rischiano di diventare complici».


E' quanto dichiara Cinzia Pellegrino, referente romana del Dipartimento di Fratelli d'Italia-AN che si occupa della tutela delle Vittime di violenza.

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