Raggi ci riprova e scrive al Governo: "Ristoranti aperti a cena". Ma fino al 30 aprile non ci saranno zone gialle
È la richiesta della sindaca di Roma Virginia Raggi ribadita in una lettera inviata al ministro del Turismo Massimo Garavaglia
Virginia Raggi ci riprova, insiste e batte ancora sul tasto: "Ristoranti aperti a cena". Almeno fino alle 22, una volta usciti dalla zona rossa. È la richiesta della Sindaca ribadita in una lettera inviata al ministro del Turismo Massimo Garavaglia. La sindaca, secondo quanto si apprende, sottolinea l'importanza di "permettere a ristoranti e attività assimilabili, sia nelle zone gialle che in quelle arancioni, di accogliere i clienti anche nell'orario di cena, concordando nuovi e più rigidi protocolli per garantire la salvaguardia e la salute delle persone".
Questo "aiuterebbe la categoria dei ristoratori" in questo momento di crisi dovuta all'emergenza coronavirus. Non solo: potrebbe contribuire a "ridurre il fenomeno della movida o delle cene illegali", secondo Raggi. In conclusione, nella lettera la Sindaca si sottolinea anche la necessità di "una ripartenza graduale, in sicurezza, ma allo stesso tempo stabile che permetta alla categoria di tornare dignitosamente al proprio lavoro".
A meno di una settimana dalla sua visita ad Ostia, da Camilla Moccia - la giovane ristoratrice titolare del 'Bistrot della pasticciona' sul litorale e divenuta simbolo dei ristoratori piegati dalle conseguenze del Covid - Raggi torna in pressing sul Governo di Mario Draghi e, da Ostia, rilancia un appello che aveva già fatto suo un mese fa.
L'idea della prima cittadina della Capitale, tuttavia, cozza con i dettami di Palazzo Chigi perché implicherebbe una pseudp ritorno alla normalità per i ristoranti nelle zone gialle che sono state escluse fino al 30 aprile dalla cabina di regia presieduta proprio dal premier Mario Draghi. In zona arancione, quella nella quale il Lazio entrerà da martedì 30 marzo, si tratta invece di un'opzione che non trova alcun riscontro con le direttive nazionali e che i ristoranti e i bar lavoreranno solo con l'asporto e il servizio a domicilio.