rotate-mobile
Politica

M5s, la sindaca Raggi nega fratture in maggioranza: "Stiamo tutti lavorando. C'è compattezza e serietà"

Sulla presenza di una fronda di "ribelli" tra i consiglieri grillini in Campidoglio la sindaca taglia corto e nega dissidi interni. Eppure i fatti delle ultime settimane la smentiscono

Nessun problema nella maggioranza M5s di Roma. Per la sindaca Virginia Raggi "c'è compattezza e serietà" e "stiamo tutti lavorando". Usa queste parole la sindaca, glissando alle domande dei cronisti sulla presenza di una fronda di "ribelli" tra i consiglieri grillini in Campidoglio. Va tutto bene e la squadra, filtra dalle sue parole, procede salda e coesa. 

"Noi stiamo tutti continuando a lavorare - ha spiegato a margine di un'iniziativa a Corviale - ricordo a me per prima che nel 2016 abbiamo ricevuto un mandato importante, e lo dobbiamo onorare e portare a termine nell'interesse della città che stiamo amministrando. Da questo punto di vista credo che ci sia molta compattezza e serietà, questa è la cosa principale". I fatti però raccontano ben altro e ormai da mesi, la "compattezza" di cui parla la sindaca si fatica a vedere. 

Gli ultimi scontri con Stefàno

Delle ultime ore, intorno a un progetto di viabilità adottato in via La Spezia che ora la sindaca vuole cancellare, l'ultimo scontro con il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefàno. Pesanti le accuse rivolte alla prima cittadina: "Per liberare Roma dalle auto in questi cinque anni non ha fatto nulla". Sempre Stefàno, dell'ala dei "dissidenti" (con i consiglieri Donatella Iorio, Angelo Sturni, Marco Terranova) che esiste eccome a palazzo Senatorio, non ha preso bene l'invito fatto la scorsa settimana da Raggi a votare la sua candidatura bis su Rousseau: "Solita visione egocentrica, e nessuna discussione su temi e programmi". 

La polemica con De Vito

Sempre di questi giorni lo scontro con il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito sul tema ambulanti. Raggi vuole rimettere le licenze a bando, annullando la proroga fino al 2032 fissata da una legge nazionale in forza di un parere contrario alla stesse legge dell'Autorità garante della concorrenza. Un annuncio che ha aizzato un putiferio e sul quale è intervenuto anche De Vito: "Manca un pronunciamento della Corte costituzionale". Sulla questione ha convocato un Consiglio straordinario, "perché è l'Aula e non i social il luogo dove si prendono certe decisioni".  

La maggioranza che manca in Aula

Quelli citati sono solo alcuni episodi recenti che denotano da soli la scarsa coesione della squadra. La maggioranza vacilla da ben più tempo e nelle ultime settimane lo si è visto in Aula con la continua caduta del numero legale. Il bilancio è passato in seconda convocazione (quando il numero di consiglieri presenti richiesto è più basso) con il voto di soli 23 consiglieri grillini. In sede di votazione ha annunciato il suo addio la consigliera Maria Agnese Catini, perché "i principi del Movimento non esistono più". Un'altra, Simona Ficcardi, sarebbe in procinto di lasciare. Insomma, un puzzle che ha perso pezzi e potrebbe continuare a perderne. Difficile negarlo. 

Tanto che è proprio il timore che quella "compattezza" di cui parla a favor di telecamera venga a mancare che ha spinto Raggi all'ennesimo rimpasto di giunta a fine gennaio. Via il vicesindaco Luca Bergamo, grillino outsider legato al centrosinistra, e l'assessore al Commercio Carlo Cafarotti, non sempre allineato alla sindaca, dentro l'assessore ai Trasporti Pietro Calabrese al posto di Bergamo, e il consigliere Andrea Coia al posto di Cafarotti. I primi due pedine incontrollabili, i secondi fedelissimi senza macchia. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

M5s, la sindaca Raggi nega fratture in maggioranza: "Stiamo tutti lavorando. C'è compattezza e serietà"

RomaToday è in caricamento