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Rifiuti, Raggi dopo l'inchiesta: "Revoco la discarica di Monte Carnevale". Poi attacca Zingaretti

La Sindaca spiega le ragioni che la portarono a scegliere la Valle Galeria per la discarica e chiede a Regione di rivedere Piano rifiuti

La Sindaca non ci sta. E con l’arresto della dirigente regionale e dell’imprenditore dei rifiuti, prova a riscrivere la storia di Monte Carnevale. L’ex cava dove, la sua giunta, aveva deciso di realizzare la discarica di rifiuti solidi urbani. La nuova Malagrotta.

La sindaca sulla discarica di  Monte Carnevale

“Sono stata “massacrata” per cinque anni e ho subito ogni tipo di accusa solo perché mi opponevo al modello di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, ma alla fine avevo ragione”. Inizia così, Raggi, il lungo post nel quale ripercorre le tappe che hanno portato alla scelta della Valle Galeria per la nuova discarica capitolina. Lo fa andando all’attacco della Regione. Perchè, pur evitando di esprimere giudizi sugli indagati, “innocenti fino a prova contraria”, la Sindaca giudica “evidente che ci siano delle gravi responsabilità politiche della Regione Lazio”.

La revoca del Campidoglio

Il j’accuse verso l’ente governato da Nicola Zingaretti passa però in secondo piano rispetto ad un annuncio che i residenti della Valle Galeria stavano aspettando da oltre un anno. Raggi ha infatti annunciato che avvierà “la revoca per la realizzazione della discarica di Monte Carnevale”. Un passo indietro significativo che può avvenire proprio perchè, la delibera che destinava alla Valle Galeria una nuova discarica, era stata firmata il 31 dicembre 2019 proprio dalla sua giunta. E' stato infatti il Campidoglio a Cinque Stelle a scegliere di fare una discarica nell'ex Cava di Monte Carnevale. Erano stati proposti altri  siti nel territorio comunale, ma ha prevalso, quello che dista 200 metri dal SIC Macchia Grande, un eden naturalistico. Una scelta sorprendente visto che, in rampa di lancio, erano fino ad allora sembrati esservi altri due siti.

Le altre ipotesi scartate

Prima che venisse firmata la delibera, le ipotesi più quotate erano sembrate essere quelle di Tragliatella, località situata nella città metropolitana, a poca distanza dal lago di Bracciano. E quella di Falcognana, nel Municipio IX,dov’è già presente un invaso, utilizzato per il conferimento di fluff. Contro quest’ultima ipotesi, a cui durante l’amministrazione Marino si era rinunciato a seguito di vibranti proteste, nel 2019 la Sindaca ha deciso però di schierarsi in maniera netta. Mettendoci la faccia. Raggi si è infatti recata sul posto per annunciare l’intenzione del Campidoglio a non considerare l’area di Falcognana per la futura discarica. Comunicazione seguita da festeggiamenti e calici tintinnanti. Da sottolineare come, a scelta di Monte Carnevale avvenuta, la dirigente del Campidoglio, Laura D'Aprile, avesse espresso un parere negativo. Raggi e la sua giunta, con una scelta politica, indicarono Monte Carnevale, andando anche contro il parere dei propri tecnici

La Sindaca all'attacco della Regione

Tornando indietro sulla decisione di Monte Carnevale, oggi la Sindaca  ha spiegato che “il 31 dicembre del 2019 Roma Capitale è stata, di fatto, costretta ad indicarla come sito idoneo. Una imposizione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti del Lazio” che la sindaca chiede di abbandonare perchè “impone l’apertura di discariche a Roma, una scelta che noi romani abbiamo dovuto subire. Il piano però imponeva, allora come oggi, non la scelta di Monte Carnevale, ma quella di un sito idoneo.

Il lungo post, in cui si affrontano anche gli incendi subiti dagli impianti di trattamento rifiuti, il buco nel bilancio di Ama ed i roghi dei cassonetti, si chiude con un appello. “A breve si vota. Chi si candida a Roma abbia il coraggio di disconoscere l’operato di Zingaretti e dica chiaramente che non vuole una discarica a Roma. Io - ha dichiarato Raggi - non ho problemi a dirlo”.

La replica della Regione

Dopo la sfuriata di Raggi arriva la replica di Valeriani: "L’inchiesta giudiziaria che riguarda la direttrice regionale Flaminia Tosini e l’imprenditore Valter Lozza non ha nulla a che vedere con il Piano regionale sui Rifiuti, mentre il sito di Monte Carnevale è stato esclusivamente scelto dal Campidoglio attraverso una delibera di Giunta comunale approvata il 31 dicembre 2019. Il Piano Rifiuti, infatti, ribadisce la necessità dell’Ambito territoriale ottimale della Città metropolitana di Roma e delle altre province del Lazio di dotarsi dei siti di lavorazione necessari per la corretta gestione dell’intero ciclo dei rifiuti" dichiara Massimiliano Valeriani, assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti.

"Senza impianti adeguati non è possibile garantire la funzionalità del sistema e spesso si è costretti a conferire i propri scarti in altre regioni o in Paesi esteri. In particolare, è evidente che la città di Roma lamenti una carenza impiantistica, che ha generato ripetute crisi nella gestione dei rifiuti capitolini con la conseguente necessità di trasportarli fuori dal Comune per le operazioni di trattamento e smaltimento con costi economici e ambientali molto elevati. Negli ultimi anni il problema di Roma si è amplificato a seguito dei disastri amministrativi di Ama e del flop della raccolta differenziata".

"La sindaca Raggi - conclude Valeriani - continua nella sua sterile polemica, ma il problema non sono gli impianti, senza i quali non sarebbe possibile garantire il corretto funzionamento del ciclo dei rifiuti. Resta fondamentale pertanto individuare un sito per lo smaltimento dei rifiuti capitolini".

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