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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Raggi lancia una raccolta firme contro il termovalorizzatore. È scontro con Lombardi 

Una sottoscrizione e un'azione legale nei confronti del Campidoglio per bloccare la realizzazione dell'inceneritore. L'assessora M5s in Regione: "Iniziativa non concordata"

Non solo proteste con striscioni in Consiglio comunale. Contro il termovalorizzatore l'ex sindaca Virginia Raggi e i consiglieri grillini di opposizione hanno avviato in queste ore una raccolta firme e si preparano ad avviare un'azione legale contro il sindaco Gualtieri e la scelta di realizzare un impianto di incenerimento dei rifiuti. "Il nostro 'no' all'inceneritore è netto e irreversibile. Abbiamo iniziato ieri una raccolta di firme che farà tappa a Santa Palomba. Studiamo poi un'azione legale nei confronti del Campidoglio finalizzata a bloccare la realizzazione dell'inceneritore da 600 mila tonnellate", dichiarano, in una nota congiunta, i gruppi capitolini M5S e lista civica Raggi. "Ribadiamo l'assoluta necessità di un processo di transizione ecologica e di economia circolare per la nostra città - spiegano ancora i due gruppi consiliari - ci batteremo in ogni sede per tutelare il diritto alla salute dei romani e la salubrità dell'ambiente in cui viviamo". 

Lombardi contro Raggi

Un'iniziativa che arriva al culmine di settimane di dichiarazioni più che agguerrite contro il piano rifiuti della giunta dem. Una contrarietà che ritroviamo in tutto il M5s, salvo dei distinguo nell'approccio al tema legati per lo più alle diverse posizioni politiche ricoperte. L'assessora alla Transizione ecologica Roberta Lombardi, lo ricordiamo al governo della Regione Lazio con il pd di Nicola Zingaretti, ha espresso il suo no mostrando però una disponibilità al dialogo e al confronto con il Campidoglio. Prova ne sia la reazione all'iniziativa dell'ex sindaca Raggi, con la quale lo ricordiamo non scorre buon sangue da sempre. Parlando con l'agenzia di stampa Adnkronos Lombardi ha definito la raccolta firme una mossa "non concordata". Poi è stata ancora più netta. "C'è chi vuole essere ricordato per il no e basta e c'è chi lavora per il sì al futuro", rimarca l'ex deputata. 

Conte attaccato sui social

Tra gli ambasciatori del no all'inceneritore, e decisamente meno dialogante, anche l'ex premier Giuseppe Conte. Nelle scorse ore un video postato su twitter per ribadire una posizione netta e inamovibile, che potrebbe mettere a rischio l'alleanza con i dem. "Termovalorizzatore vuole dire fumi inquinanti chi accetta questi impianti è ambientalista solo con i giardini degli altri, ecologista della domenica, noi siamo realmente ecologisti" ha detto sulla piattaforma social, raccogliendo però commenti tutt'altro che positivi. In tanti lo hanno attaccato, e hanno attaccato Virginia Raggi, rea di non aver fatto abbastanza al capitolo rifiuti nei cinque anni trascorsi in Campidoglio. 

Calenda: "Raccolta firme ennesima beffa"

Contro la raccolta firme avviata dai Cinque Stelle i consiglieri della lista Calenda. "La politica del no del Movimento 5 stelle dentro e fuori il Campidoglio, non smette mai di sorprendere" commentano in una nota i consiglieri della Lista Calenda in Campidoglio. "Dopo cinque anni totalmente allo sbando sulla gestione rifiuti; cassonetti ricolmi di cumuli di immondizia; raccolta differenziata al palo; nessun impianto e costi di gestione aumentati, arriva l'ennesima beffa per i cittadini di Roma. La Lista Calenda - proseguono i consiglieri nella nota da sempre favorevole ai termovalorizzatori - sottolinea per l'ennesima volta che in tutte le più grandi città italiane ed europee si faccia o si sia fatto ricorso a questa tecnologia. Termovalorizzatori sicuri che garantiscono l'igiene urbana, producono energia elettrica e calore a beneficio della comunità. Il risultato delle ultime amministrative a Roma è inconfutabile: il Movimento 5 Stelle non è forza politica in grado di governare. Quando il partito democratico se ne renderà conto?". 

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