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De Vito arrestato, Raggi: "Sono su tutte le furie. È noto che lui e Roberta Lombardi non mi amavano"

La sindaca a Porta a Porta sull'indagine che ha portato alla carcerazione del presidente dell'Assemblea capitolina

E' una Raggi "su tutte le furie" quella che interviene nel salotto di Porta a Porta, intorno a mezzanotte, dopo una giornata di silenzio o quasi sull'arresto per corruzione del numero due del Campidoglio, Marcello De Vito. "Quando si lavora tanto per contrastare Mafia Capitale e ci si mette la faccia, come fatto con i Casamonica, che abbiamo sgomberato, vedere che chi dovrebbe giocare con noi invece gioca in squadra con l’avversario fa male e fa rabbia" spiega la sindaca, avanzando sulla linea già tracciata dal vicepremier Luigi Di Maio: De Vito era una mela marcia, un traditore dei principi del Movimento. 

E allora se è incontrovertibile che "tutti possono sbagliare", lo è altrettanto per Raggi che "la differenza sta nella reazione": agire subito e in fretta per cacciare il virus e tenere la barra comunque dritta. "La presa di posizione di Luigi Di Maio dimostra che il Movimento ha anticorpi". Non è un caso però che la prima cittadina a Bruno Vespa ricordi i correntismi interni ai grillini romani, fin dalla prima ora. Lei e De Vito, fa comodo oggi puntualizzarlo, giocavano in squadre diverse. "E' noto a tutti che lui e Roberta Lombardi non mi amavano". 

Un'associazione che alla Faraona si è affrettata a rispedire al mittente. Ecco la replica sui social: "Meschine insinuazioni in un momento così difficile per il Movimento a Roma. A #DeVito dissi di dimettersi se indagato nell'indagine sullo Stadio. Altri hanno invece dato piena fiducia a Giampaoletti indagato per concussione per la vicenda Ama. Io non faccio sconti a nessuno!"

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