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Raggi balla da sola: i dubbi degli ortodossi non frenano la nomina di Tutino

Il magistrato contabile resta il favorito per gestire i conti del Campidoglio. In giunta possibili altri due innesti. La prima cittadina dopo Palermo appare autonoma, ma anche più sola

Più autonoma, ma anche più sola. Virginia Raggi lascia Palermo e torna a Roma forte dell'abbraccio della gente, ma più isolata rispetto alle varie anime del Movimento. Ha incassato la fiducia di Grillo e Casaleggio ("Vai avanti con chi ti fidi", la frase pronunciata dai leader), ma nel contempo è ora costretta ad abbracciare praticamente in solitaria la croce delle proprie responsabilità. Si torna a Roma e si torna a parlare di nomine. 

"Gli assessori li decide Roma" è la linea emersa in Sicilia. E la Raggi sembra non voler mollare nell'intenzione di nominare Salvatore Tutino. L'annuncio potrebbe arrivare a breve, ma secondo quanto scrive Ernesto Menicucci sul Corriere della Sera sarebbero emersi dei problemi tecnici. Nel dettaglio: "Tutino non è in pensione e per accettare l’incarico al Comune perderebbe gran parte della sua attuale retribuzione". Se la nomina salta è per questo motivo non perché l'hanno deciso altrove. Tutino però resta la prima scelta di Raggi e non sembra esserci l'intenzione di tornare indietro.

Restano, molto forti, i mal di pancia nei confronti di questa nomina. Il presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, le ha chiesto dalle pagine dei quotidiani di ieri di rinunciare alla nomina perché oggetto "di numerose interrogazioni parlamentari", negli anni passati. Alessandro Di Battista, più tardi, ha sottolineato che la decisione di confermare Paola Muraro all'assessorato all'Ambiente "l'ha presa la sindaca e se ne assume la responsabilità", e che "a Virginia Raggi vanno onori e oneri" della poltrona del Campidoglio, nomine comprese. Beppe Grillo stesso, nell'incursione a sorpresa nei vicoli del capoluogo siciliano ammette "gli sbagli che abbiamo fatto" anche se è certo, dall'accoglienza calorosa che riceve, che in definitiva gli italiani delle beghe interne del M5s "se ne strasbattono".

Beghe rinfocolate dalle critiche della Lombardi che in due interviste rilasciate oggi è tornata ad attaccare la sindaca: "A Roma c’è il Movimento 5 Stelle e c’è il sindaco di Roma, sono su due strade diverse. Per ora procedono su binari paralleli: speriamo che prima o poi le due strade si incontrino e finiscano per coincidere".

Insomma, la linea degli oneri e onori alla Raggi è quella prevalente. Decide in autonomia e nel progetto c'è quello di rimpolpare la squadra con altri due assessori. Uno sarà assessore alle partecipate, l'altro un responsabile dell'anticorruzione. Sulla prima poltrona nelle intenzioni della sindaca sarebbe destinato Alessandro Gennaro, mentre Gianluca Berruti, ex ufficiale della Gdf andrebbe ad occuparsi di Anticorruzione. Prevalgono però ancora i condizionali. Già nelle prossime ore se ne potrebbe sapere di più .

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