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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Raggi ora punta a sedurre gli elettori del Pd: "Io donna di sinistra"

La sindaca intervistata su La 7 parla della ricandidatura alle elezioni comunali 2021: "Mi sono confrontata con con la mia maggioranza, e anche con la mia famiglia"

"Serve tempo per completare il percorso fatto". Per questo la sindaca Virginia Raggi si ricandida alle elezioni comunali del 2021, per portare a termine l'azione amministrativa avviata nel 2016 che, assicura, "sta già dando i primi risultati". E nel farlo sembra ora strizzare l'occhio anche agli elettori di sinistra: "Mai col Pd ma io provengo da sinistra". Così la prima cittadina parla a In Onda, su La7, delle ragioni che l'hanno spinta a tentare il bis in Campidoglio, una scelta avallata dai vertici del Movimento, resa possibile dalla votazione sulla piattaforma Rousseau per l'abolizione dei due mandati, ma anche foriera di fratture e tensioni interne al Movimento romano e alla sua stessa maggioranza. 

Ecco perché mi ricandido

"Della mia ricandidatura già ne avevo parlato con i consiglieri comunali - spiega la sindaca - poi è arrivata l'estate, un momento in cui staccando dagli impegni quotidiani mi sono potuta confrontare con la mia famiglia. Quindi ho sciolto la riserva. Anche mio figlio ha avuto voce in capitolo. Poi ne avevo già parlato anche con gli esponenti del M5s". Nessun accenno alle critiche arrivate anche dai suoi, vedi le dure parole usate da Enrico Stefàno, proprio per il mancato confronto in merito alla ricandidatura. In diversi avrebbero preferito una scelta tramite le "comunarie" on line. "Con la mia maggioranza - ha aggiunto Raggi - ci siamo detti concordi sull'andare avanti. Spesso un intervento da quando si immagina a quando si realizza possono passare anche 3 o 4 anni e quindi serve un po' di tempo per realizzarli. Dopo aver messo a posto la macchina amministrativa con bilanci disastrati ora ci sembrava opportuno proseguire". 

"Io sono scomoda"

Da grillini sulle barricate pronti ad aprire le istituzioni "come una scatoletta di tonno" a esponenti del potere politico paragonabili ai partiti tradizionali? Raggi non ci sta. "Io non faccio parte dell'establishment - si difende - io sono scomoda. Io dico quello che devo dire e faccio quello che devo fare". E di cose fatte la sindaca si sente di rivendicarne diverse. 

"Il lavoro su Roma è iniziato 4 anni fa, adesso, per la verità già da un po', si vedono i primi risultati - dice ancora durante l'intervista - i cittadini in giro mi dicono che i miglioramenti si vedono. Un esempio? Le buche. Circa 20 anni fa le strade furono suddivise in strade comunali e municipali. Sugli 800 chilometri di nostra competenza entro il mandato avremo completamente rifatti 780 chilometri. Poi in totale ci sono 8.000 chilometri di strade: il miglioramento c'è ed è progressivo".

"Mai con il Pd ma sono di sinistra"

Altro tema affrontato, le alleanze a sinistra. Con il Partito democratico? Non se ne parla. "Io a Zingaretti non ho mai chiesto l'appoggio e nemmeno al Pd. Io cerco l'appoggio dei romani" commenta Raggi. "L'alleanza con il Pd in sede nazionale è per effetto della legge elettorale ma noi abbiamo dichiarato la nostra contrarietà ad un accordo con il Pd. Abbiamo risanato i conti e stiamo lavorando per la città. Non credo sia possibile una convergenza con l'attuale Pd e con Zingaretti". E d'altronde lo stesso Zingaretti lo ha chiarito fin da subito raccogliendo le istanze della base dem: con Raggi candidata nessuna alleanza sarà mai possibile in vista delle amministrative. 

Attenzione però, mai col Pd non significa non recepire le battaglie di quella parte politica. "Io culturalmente provengo da un ambiente di sinistra, che poi si può declinare in molti modi. Le faccio un esempio: quando siamo andati nel palazzo di Casa Pound che occupano nell'indifferenza delle Istituzioni io mi sarei aspettata di trovare la sinistra al mio fianco. L'establishment del Pd invece non c'era, sono stati silenziosi". Se teme qualcuno tra possibili candidati del Pd? "Quando il Pd deciderà cosa fare ci preoccuperemo. Ora ci sono più correnti nel Pd che in una valle di montagna". 

Parole quelle della sindaca che non sono piaciute in via del Nazareno. "L'unica verità che ha detto questa sera è  che non è possibile alcuna convergenza con il Pd. Il resto è un'imbarazzante valanga di bugie di una persona che con egoismo e incompetenza ha fatto tanto male a Roma" commentano fonti del partito. 

E ancora con un un tweet il capogruppo capitolino del Pd Giulio Pelonzi. "La Raggi dice di "venire da ambienti di sinistra". Sarò confuso io, ma l'ufficio di Previti non mi sembra esattamente un'ambiente di sinistra". 

"Salvini? Una barzelletta"

Non mancano poi attacchi al leader della Lega Matteo Salvini, con il quale si sa non scorre buon sangue. "Con che faccia si presenta uno che fino a ieri diceva Roma ladrona? Ma stiamo scherzando? Siamo alle barzellette. I campi rom li ha aperti lui con le sue forze politiche, ai tempi di Alemanno che allora fu aiutato da Berlusconi e della Lega". 

"Ho chiesto 25 miliardi per Roma"

Infine Raggi dà l'annuncio sempre in diretta. "Oggi le priorità sono la fase post Covid e il lavoro. Voglio dare una notizia: sui 209 miliardi recuperati da Conte sul recovery fund noi come Roma Capitale abbiamo presentato progetti per investimenti, che portano quindi lavoro, per 25 miliardi, prendendo tutti i progetti su cui abbiamo lavorato in quattro anni. Ora vediamo quanti ce ne daranno, ma intanto io li ho chiesti".

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