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Raggi a processo, in aula ribadisce la sua versione: "Su nomina Marra ho deciso tutto io"

La sindaca in tribunale interrogata risponde al Pm. E' imputata per falso

"Mi sono posta il problema dell'astensione di Raffaele Marra durante la procedura in corso (dell'interpello, ndr) ma allo stesso tempo la procedura era tale per cui a Marra arrivava un atto completamente predeterminato da me nei contenuti. Sono io che ho deciso dove collocare singoli dirigenti, quindi che potere discrezionale aveva?". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi, nel corso della sua deposizione testimoniale nel processo che la vede imputata per falso. 

Interrogata dal Pm, ha motivato le ragioni della sua risposta all'Anac in cui, a proposito della nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo e del possibile conflitto di interessi del fratello Raffaele (capo del Personale che ha firmato l'ordinanza di nomina), parlò di ruolo compilativo e di mera e pedissequa esecuzione dei suoi ordini da parte di Raffaele Marra. 

"Chi altri avrebbe potuto firmare quell'ordinanza? Qualunque altro dirigente sarebbe stato in teorico conflitto di interessi - ha proseguito Raggi - mi sembrava un falso problema perchè Marra non aveva potere di scelta nei dirigenti, considerando che non aveva potere discrezionale, perché la scelte venivano fatta da me, dagli assessori e dai presidenti di Municipio e lui si limitava a firmare un atto che usciva dal suo dipartimento ma il cui contenuto era stato predeterminato".

Una certezza che non viene scalfita neanche dalla partecipazione di Raffaele Marra alla riunione del 26 ottobre 2016, che precedette di pochi minuti la scadenza del termine per la presentazione delle candidature, con l'ex assessore al Commercio, Adriano Meloni, il delegato al Personale della sindaca, Antonio De Santis, e un collaboratore di Meloni che portò alla presentazione della candidatura di Renato Marra come direttore Turismo del Campidoglio: "Nel corso di un interrogatorio che ebbi a gennaio 2017 venni a conoscenza che Marra partecipò o fu convocato in una riunione in cui, con De Santis, Meloni e Leonardo Costanzo, avrebbe suggerito di nominare il fratello a capo della direzione Turismo. Oggi più o meno scriverei la stessa cosa (rispetto a ciò che scrisse nella risposta all'Anac, ndr). Lo ha suggerito, è vero, ma è vero pure che Meloni si prende integralmente la paternita' della scelta. Mai Meloni mi ha detto 'Questo nome me lo ha suggerito Marra' e quando scopro che Renato Marra va a guadagnare un importo maggiore di prima mi arrabbio moltissimo"

Tanto che, secondo il racconto della sindaca, Meloni insiste, anche dopo la rimozione di Renato Marra, per rinominarlo: "L'11 gennaio mi disse 'se davvero c'è stato un abuso nella nomina non possiamo rinominarlo con un procedimento corretto? Perchè io lo voglio'. Quando mi comunicarono che Meloni aveva scelto Renato Marra, non mi era stato rappresentato che Marra avrebbe avuto due fasce stipendiali e infatti io mi arrabbiai, in particolare con Antonio De Santis, perchè sia lui che Marra sapevano che c'erano anche i motivi stipendiali tra quelli che portarono al mio no a Renato Marra alla sua nomina a comandante o vicecomandante della Polizia locale". Inoltre, la sindaca ha sottolineato che "non ho mai avuto informazione che la nomina di Marra era stata fatta in maniera difforme alle mie indicazioni". 

(Fonte Agenzia Dire)

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