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Ama, tra Raggi e Salvini volano stracci. La sindaca: "Bagnacani voleva i premi". Il ministro: "Amica mia, cambia mestiere"

Sulle presunte pressioni all'ex ad Ama sul bilancio la sindaca si difende dalle accuse. A Salvini: "Stesse meno in tv e lavorasse di più"

"Non potevo approvare bilancio non veritiero" si difende la sindaca di Roma intervistata su La7 da Corrado Formigli. "Bagnacani (ex ad Ama, ndr) voleva premi per dirigenti". Per questo, secondo Raggi, avrebbe fatto resistenza sulle modifiche richieste dal socio unico: spostare i 18 milioni di euro, iscritti tra i crediti per alcuni extracosti su servizi cimiteriali svolti tra il 2008 e il 2016, tra i debiti aziendali, portando così il bilancio in rosso. 

La storia dei 18 milioni a bilancio

Ieri l'uscita di alcuni audio, pubblicati dall'Espresso, - portati da Bagnacani in Procura - dove Raggi dice esplicitamente che l'ad Ama deve modificare il bilancio, anche se gli dicono "che la luna è piatta". Toni assertivi, che avellerebbero l'idea che ci siano stati pressioni da Roma Capitale sulla partecipata. Ma la sindaca lo dice chiaramente, come già fatto nei mesi scorsi: "Non ho fatto nessuna pressione. Mi sono limitata a riportare al manager una cosa che mi era stata detta dal Ragioniere generale, dal Dg di Roma, dall'assessore al Bilancio, dal segretario generale, dal collegio dei revisori e dai dipartimenti, ovvero che il bilancio così non era approvabile perchè non veritiero e corretto. Io non potevo approvare un bilancio non veritiero. Non esiste al mondo, semmai sono stata io e i miei uffici a subire pressioni perchè approvassimo un bilancio non veritiero e corretto".

Ma a sollevare il vero polverone, quello politico, non sono tanto le parole pronunciate per spingere a una modifica del bilancio, quanto quelle su Roma. "Ho la città fuori controllo" dice Raggi spazientita. "Non posso aumentare la Tari, i romani fuori vedono la merda". Un'ammissione di immobilismo e incapacità di gestione che sta spingendo in queste ore le opposizioni a chiedere le dimissioni della prima cittadina M5s. Primo in lista, Matteo Salvini. Che ormai da giorni è entrato nel vivo della campagna elettorale per le europee di fine maggio. Puntando su Roma, pomo della discordia tra i due alleati di Governo. 

"Se un sindaco dice ho la città fuori controllo allora non va, cambia mestiere amica mia". L'attacco è di quelli durissimi. Ed è la prima volta che il ministro parla esplicitamente di dimissioni per Raggi. "Non è più adeguata a fare il sindaco di Roma e non per eventuali illegalità. Se il sindaco della città più importante d’Italia dice i romani vedono la merda… è un giudizio politico il mio, non sei in grado di fare il sindaco".

A Salvini Raggi ha replicato dagli studi di piazza Pulita: "Stesse meno in tv a metter bocca su tutto e pensasse a lavorare di più. Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare vicino ai sindaci, dalla parte degli amministratori che sono ogni giorno in prima linea fra i cittadini".

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