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Raggi apre a Draghi ma i fedelissimi non la seguono. Ferrara: "Sarebbe un colpo di grazia per il Paese"

Unico a twittare l'intervista della sindaca con l'endorsement a Draghi, l'assessore al Personale Antonio De Santis

Raggi apre al premier in pectore Mario Draghi, ma in Campidoglio sembrerebbe l'unica, o quasi, a farlo. Almeno nella cerchia dei suoi fedelissimi, che a oggi non hanno ancora preso posizione. "È il momento di rompere gli schemi, il M5s dialoghi" ha detto ieri in un'intervista rilasciata a Il Foglio. Parole che restano però isolate a palazzo Senatorio. Quando la sindaca parla, solitamente, gli esponenti grillini a lei più vicini si accodano senza porsi troppe domande. Stavolta invece sembra essere l'unica a lanciare il suo endorsement pubblico all'ex capo della Bce. 

Le parole di Raggi su Draghi

Solo l'assessore al Personale Antonio De Santis ha ritwittato l'intervista di Raggi. Nè il capogruppo Giuliano Pacetti né il neo vicesindaco Pietro Calabrese, nè il neo assessore Andrea Coia, solitamente solerti ad appoggiare e rilanciare la sindaca, si sono ancora espressi in merito. Anzi, addirittura il consigliere Paolo Ferrara, tra i più vicini alla sindaca grillina, con anche un certo peso acquisito in Campidoglio, va proprio in direzione ostinata e contraria.

"Il popolo italiano ha già assistito ai risultati di un governo tecnico - quello del Senatore a vita Mario Monti - che ha portato in eredità al paese +20 miliardi di tasse, 130 miliardi di debito pubblico e quasi 700 mila posti di lavoro in meno. Accettarlo ancora sarebbe dare il colpo di grazia al paese e a Roma" ha scritto ieri in un post su Facebook. 

Oggi ha poi rincarato la dose. Parlando di campagna vaccinale e situazione sanitaria scrive: "Stiamo tentando di sostituire l'ottimo lavoro di Giuseppe Conte scommettendo su Mario Draghi e questo significa che passiamo dai risultati positivi al 'forse ce la facciamo' che ricade sulla pelle degli italiani. Abbiamo fatto un affare!". 

Insomma, non poteva essere più esplicito e allineato alla posizione dell'arcinemica di Raggi Roberta Lombardi, che in un tweet ha definito "un governo tecnico senza anima e senza visione. Non per noi", nonché di Alessandro Di Battista, tra i due che hanno manifestato una chiusura totale rispetto al premierato di Mario Draghi. La questione a livello nazionale, lo ricordiamo, sta tenendo banco in queste ore tra il M5s e che approderà a stretto giro sulla piattaforma Rousseau per un voto tra gli iscritti. 

Ma Raggi si è già piazzata, allineata al leader del Movimento Luigi Di Maio. "Io mi concentrerei sui temi - ha detto ancora a Il Foglio - non vedo un parallelo con l'esperienza Monti. Il prossimo governo, infatti, avrà il compito di gestire risorse e rilanciare lavoro ed economia nella fase post-Covid". Insomma, sì a Draghi ma a patto che sia garantita la presenza dei politici nella squadra di governo: "Diffido di un governo formato esclusivamente da tecnici. Ma, lo ripeto, il tema deve essere il programma". 


 

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