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25 aprile, Raggi contestata al corteo dell'Anpi: "I fischi non cambiano la storia"

Poi dal palco interviene sulle polemiche: "Non siamo riusciti a restare uniti, non siamo stati all'altezza dei nostro predecessori"

Fischi e qualche "buuh" per la sindaca di Roma Virginia Raggi al corteo del 25 aprile organizzato, come ogni anno, dall'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani italiani.

Al suo arrivo sul palco a Porta San Paolo, la prima cittadina è stata contestata da chi in piazza sventolava le bandiere palestinesi, presenza non gradita alla Comunità Ebraica che infatti, nonostante l'accordo per l'unità sottoscritto giorni fa in Campidoglio, alla fine non ha preso parte alla manifestazione. E la stessa Raggi parla di sconfitta. "Non siamo stati all'altezza dei nostri predecessori di 70 anni fa, non siamo riusciti a restare uniti". 

Poi ancora, a chi la contesta dal pubblico: "I fischi non riscriveranno la storia e questo va detto. Abbiamo tutti perso un'occasione". Segue con tono amaro: "Noi una riflessione dobbiamo farla, abbiamo lavorato tanto per sfilare uniti, ma come comunità cittadina non siamo stati all'altezza dei nostri predecessori di 70 anni fa. I fischi non riscriveranno la storia e questo va detto".

La speranza ancora una volta è imparare dagli errori. E non ripeterli nel 2019: "Le porte del Campidoglio sono aperte per chi vuole dialogare. Ma proprio dal dialogo deve ripartire, da subito, il lavoro: il prossimo anno non si devono avere cortei divisi".

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