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Raggi in pressing su Draghi: "Governo stanzi i fondi per il Giubileo entro l'anno o sarà tardi"

La sindaca in audizione in commissione Bilancio alla Camera: "Serve un cambio nel Codice degli appalti, altrimenti nel 2025 le opere saranno ancora in esecuzione"

"Se il Governo stanzia i fondi per il Giubileo del 2025 più tardi della fine di quest'anno e non dà poteri straordinari c'è il rischio, con le norme attuali, che nel 2025 siamo ancora in corso di esecuzione. I tempi per il Giubileo sono quelli di oggi, se ci pensate un po' di più rischiamo di essere in ritardo". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi in audizione in commissione Bilancio alla Camera sul Recovery Plan. Il messaggio è tutto diretto al nuovo governo guidato da Mario Draghi: che Roma sia una delle priorità a Palazzo Chigi.  

"Se non arriveranno i poteri straordinari, con l'attuale normativa sugli appalti, c'è il rischio che nel 2025 le opere saranno ancora in corso di esecuzione. Per il Giubileo siamo in tempo oggi, ma non si può più ritardare". E ancora: "Come per quello del 2000 - ha aggiunto - anche gli interventi per il Giubileo del 2025 saranno seguiti a livello comunale e nazionale attraverso una struttura di missione, con poteri specifici. Ma siamo già oggi sul filo del ritardo".

Cosa ha richiesto Raggi con il Recovery Fund

La sindaca è tornata poi a ricordare le richieste avanzate dal Campidoglio per la Capitale: 25 miliardi dedicati dei 209 previsti per il Paese. Una somma non da poco. Quelli invece previsti a oggi per Roma sono solo 9. "Non bastano, soprattutto per i settori della cultura e del turismo" tuona Raggi. 

"Il recovery deve rappresentare il punto di partenza nel percorso di sviluppo di Roma fino al 2030 pensando anche alle Giubileo del 2025 e ad Expo 2030 - ha spiegato - abbiamo bisogno di uno scenario di trasformazione decennale puntando su alcune linee guida: transizione ecologica, semplificazione amministrativa, sviluppo della mobilitàsostenibile, rigenerazione urbana, digitalizzazione, opportunità di fare impresa e inclusione delle persone fragili. Sulla base di questi asset abbiamo presentato il nostro piano". Raggi in commissione ha poi elencato alcuni degli interventi previsti, se arriverà il finanziamento. "Vogliamo riqualificare le aree dove già oggi abitano migliaia di cittadini. Chiediamo 2 miliardi per acquisire 10.000 alloggi da trasformare in case popolari e 1,3 per la rigenerazione. E poi abbiamo il progetto '100 luoghi' per realizzare altrettanti centri civici e polifunzionali".

Dagli stadi abbandonati alla metro

E poi la riqualificazione degli impianti sportivo, lo stadio Flaminio, il Tre Fontane, lo stadio a Capannelle, lo stadio di Ostia. "Sulla mobilità ci siamo mossi sulla base del Pums chiedendo 12 miliardi per la linea C, la metro D, la Roma-Lido, che vogliamo trasformare in linea E con uno sfioccamento verso Fiumicino. E poi per lo sfioccamento della linea B e per 58 nuovi chilometri di rete tranviaria. C'e' poi l'anello ferroviario, anch'esso dentro il recovery. Molti di questi progetti, ricordo, li stavamo gia' condividendo con i precedenti minisitri". 

La lista dei desiderata è lunga. Dalla riqualificazione della riva sinistra del Tevere al restauro delle Mura Aureliane, dagli interventi sul Colle Oppio alla Città delle Arti dentro l'ex Mattatoio. "Ricordo infine - ha concluso la prima cittadina - la spinta che vogliamo dare proprio sul digitalizzazione, con 250 milioni per le piazze e le strade smart per esempio, e sulla transizione ecologica. Chiediamo 3 miliardi per la riqualificazione energetica delle scuole e 1,5 per l'efficentamento energetico delle case popolari e degli edifici pubblici. Mentre sui rifiuti vogliamo dotare la nostra azienda di Tmb e impianti per multimateriale e carte e cartone oltre che di altri mezzi per la raccolta". 


 

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