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Raggi respinge il commissariamento pesante. Davide Casaleggio garante della Sindaca

Il figlio del fondatore ha mediato per far desistere la sindaca sulla scelta di Mazzillo. Raggi rinuncia definitivamente a Muraro e prende in squadra un'assessora conosciuta da Grillo

Virginia Raggi riesce ad ottenere un commissariamento soft, ma deve definitivamente salutare Paola Muraro. E' la sindaca a uscire vincitrice, per ora, dal rimpasto post caso Marra. Grillo, che avrebbe voluto Colomban come vicesindaco, osserva la sua leadership messa in discussione dalla sindaca e dal fronte dei consiglieri che, in accordo con Raggi, ha respinto l'ipotesi dell'imprenditore veneto al posto di Frongia.

LA VITTORIA DEL COMPROMESSO - E' la vittoria del compromesso, quello che ha portato Luca Bergamo sulla poltrona occupata fino a sabato sera da Daniele Frongia. Già perché nei piani della sindaca doveva essere Andrea Mazzillo, già assessore al Bilancio, ad affiancarla. L'ex esponente dem del litorale è un'emanazione diretta del raggio magico ed è molto stimato tra i consiglieri. Così, di fronte alla scelta tra Colomban e Mazzillo, si è formata una maggioranza per il secondo, fatto che ha portato l'imprenditore trevigiano a sfilarsi da solo dalla corsa. Un'iniziativa quella della Raggi che avrebbe fatto arrabbiare Beppe Grillo e costretto nuovamente Davide Casaleggio a scendere in campo. 

GARANTE A MILANO - Un passaggio questo che racconta come il figlio del compianto Gianroberto sia diventato di fatto il garante di Virginia Raggi. Dopo averla salvata sabato bloccando il post che ne sanciva l'espulsione, ieri si è fatto mediatore spingendo la sindaca ad abbandonare l'ipotesi Mazzillo. Niente Colomban però, bensì Luca Bergamo. Come far pagare la rinuncia all'indipendentista veneto? Con la poltrona di Paola Muraro (chiesta già da Grillo sabato) che Raggi voleva a tutti costi conservare per riconsegnargliela a vicende giudiziarie chiarite. All'Ambiente ci va così Pinuccia Montanari, già assessore a Reggio Emilia sotto la giunta Delrio e conosciuta personalmente da Grillo. Una nomina che porta il sereno nel rapporto con il "comicoleader". La sindaca conserva e rivendica la sua autonomia. Nel post su facebook infatti scrive "ho chiesto", "ho scelto", ponendo la sua iniziativa come motore delle decisioni prese.

CONSIGLIERI - A ratificare la nomina di Bergamo sono stati i consiglieri che hanno votato per l'attuale assessore alla Cultura. Una votazione a maggioranza, nella quale non sono mancate le preferenze per Mazzillo, segno che i raggiani in consiglio non mancano. Compatto invece è stato il no a Colomban dei consiglieri, fatto che ha irritato e non poco Grillo. 

VIRATA A SINISTRA - Vira quindi a sinistra la giunta Raggi. Un segno di discontinuità rispetto al passato, quando con Marra, Frongia e Muraro in prima linea si raccontava come l'asse fosse spostato a destra. Bergamo, ex Pds, poi Pd, ha lavorato per la giunta Rutelli e con il secondo governo Prodi. E', nel curriculum, un uomo di sinistra e in questi mesi è riuscito a farsi apprezzare dalla sindaca. Ieri, nelle sue prime dichiarazioni da vice, ha mostrato parole quasi da militante grillino: "Ho accettato di unirmi a Virginia Raggi e al Movimento 5 Stelle come assessore alla Crescita culturale perché sono profondamente convinto che con questo governo la città possa progressivamente tornare ad essere pienamente una capitale mondiale e allo stesso tempo un luogo in cui donne, uomini e bambini che vi abitano possano vivere con serenità e soddisfazione, indipendentemente dal loro credo, dalla loro razza e dal loro orientamento. Una città dove diritti e legalità siano pienamente realizzati. Ringrazio Virginia per la fiducia accordatami e sono orgoglioso di lavorare al suo fianco". Molto spostata a sinistra è anche Pinuccia Montanari ex assessora della giunta Delrio a Reggio Emilia. 

IL NODO URBANISTICA Con Paolo Berdini l'asse sarebbe completo, se non fosse per i dubbi della sindaca sull'attuale responsabile all'Urbanistica. Sulla vicenda Stadio della Roma di fatto Berdini è commissariato, con il dossier passato nelle mani della sindaca. La sua l'ha detta e non sembra intenzionato a modificare le proprie opinioni. Qui, anche nei prossimi giorni, potrebbe consumarsi lo strappo. Forte è infatti l'impressione che il Movimento cinque Stella abbia deciso di dire sì al progetto dello Stadio. In quel caso si libererebbe una nuova casella. I nomi per occuparla sono quelli di Emanuele Montini, di Italia Nostra, e di Daniele Frongia al momento "relegato" allo sport.

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