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I rifiuti di Roma ancora senza sbocchi negli impianti. E ora il Natale alle porte fa paura

Ecologia Viterbo non ha dato l'ok ai conferimenti della Rida Ambiente. Si teme l'aumento dei rifiuti nel periodo festivo

A far tremare i polsi in Ama e in Campidoglio è il Natale alle porte. Se già la raccolta rifiuti è in crisi da giorni e il piano di pulizia straordinaria avviato dal sindaco Gualtieri arranca, con le feste il quantitativo di immondizia prodotta, si sa, decolla. Da un lato l'aumento è fisiologico e già ampiamente sperimentato in passato (eccezion fatta per il 2020 durante la seconda ondata di pandemia), dall'altro ci si aspetta che sia anche maggiore quest'anno, specie per quanto riguarda le attività di somministrazione. "Nelle zone centrali tipo Trastevere non esistono più regole, bar e locali sono aperti fino a notte e il quantitativo di rifiuti sta diventando ingestibile" si sfoga un dipendente Ama restando anonimo. Con i tavolini fuori, gli orari ampi, e la ripresa dei consumi, si producono più scarti. E Roma al momento non sa come gestirli. 

Ci sono problemi sul fronte della raccolta, lo abbiamo raccontato, perché il 60% circa dei mezzi Ama a disposizione è fermo per lungaggini nelle manutenzioni. In parallelo però si ripropone la solita questione degli impianti di trattamento e smaltimento. La Capitale non ha un ciclo autosufficiente, si appoggia a impianti esterni di privati per trattare l'indifferenziato (a parte il Tmb di Rocca Cencia di proprietà di Ama, strapieno), e puntualmente si ritrova a fare i conti con accordi su conferimenti che non sono mai abbastanza. 

"C'è stato a fine ottobre un guasto a un impianto a Frosinone che sta rallentando la raccolta ordinaria. Stiamo lavorando intensamente per risolvere il problema e tornare ai livelli di sbocchi precedenti e a sbocchi maggiori" ha spiegato ieri il sindaco appena uscito da un incontro con il premier Mario Draghi. In queste ore Campidoglio, Regione Lazio e Ama sono appunto alle prese con nuove trattative.  

Il Tbm della Rida Ambiente di Aprilia si rifiuta di accogliere l'indifferenziata della Capitale perché lamenta la mancanza di sbocchi sufficienti in discarica. D'altra parte la richiesta a Ecologia Viterbo, la società della galassia Cerroni, che gestisce uno dei due invasi attivi nel Lazio (l'altro è ad Albano) non ha dato ancora una risposta positiva alla richiesta da parte della Regione di aumentare gli spazi per la Rida. Il solito impasse che, è la promessa, sarà un ricordo quando la nuova giunta attuerà le sue promesse elettorali. La città avrà suoi impianti che la renderanno autonoma. 

"Il Pnrr ci consentirà di partecipare alla gara per il bando già uscito che darà risorse per fare impianti moderni per i rifiuti - ha assicurato ieri Gualtieri - pensiamo di realizzare due biodigestori anaerobici con i fondi del Pnrr. Ama farà domanda". Il biodigestore però tratta le risorse organiche. Una mossa che da sola "non basta". "Bisogna occuparsi della parte indifferenziata del rifiuto attraverso varie azioni, una di queste potrebbe essere l'acquisto di impianti Tmb esistenti da parte di Ama - suggerisce Massimiliano Iervolino, segretario dei Radicali Italiani - bisogna aumentare la capacità industriale dell'azienda". E non restare dipendenti dai privati. 

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