Dal Centro a Garbatella difficoltà nella raccolta rifiuti. E la discarica di Albano resta sotto sequestro
Il Tribunale del riesame non ha accolto il ricorso per il dissequestro dell'invaso. Diversi i quartieri di Roma in sofferenza
Dal centro storico a Centocelle, passando per Roma sud, vedi i quadranti di Garbatella e Ostiense, la raccolta rifiuti è in evidente difficoltà. Cassonetti pieni, sacchetti abbandonati sui marciapiedi, montagne di cartoni accumulati. Una scena già vista, una crisi che si ripete ciclicamente in città legata a doppio filo alla carenza di impianti per trattare e smaltire l'immondizia. Nel caso specifico le difficoltà odierne risulterebbero collegate alla chiusura della discarica di Albano, dove Roma trasferiva circa mille tonnellate di indifferenziata a settimana.
Gli sbocchi oltre Albano
Sequestrata a metà marzo all'interno di un'indagine della guardia di finanza per l'assenza di una fideiussione normalmente richiesta in fase autorizzativa a garanzia delle operazioni post mortem (bonifica e capping), resterà inutilizzabile per un tempo difficile da prevedere. Lo scorso venerdì il Tribunale del riesame ha rigettato il ricorso di Ecoambiente, società titolare dell'invaso, per un vizio procedurale. Nel frattempo Roma dovrebbe essersi messa a riparo aumentando i conferimenti negli altri impianti di privati che hanno contratti attivi. Una serie di incontri tra Comune, Ama, Regione hanno portato a un significativo incremento delle esportazioni destinate agli impianti di Hera in Emilia, della Deco Ambiente in Lombardia, e in Olanda, è cresciuto da 50mila a 100mila, ma la filiera non ha ancora ripreso il ritmo regolare.
La raccolta rifiuti arranca
Dai cestini strabuzzanti di bottiglie e cartacce in pieno Centro - pessimo biglietto da visita per un turismo che punta alla ripresa post Covid - ai secchioni (nuovi, appena sostituiti) in sofferenza di via Caffaro, a Garbatella, via Pellegrino Matteucci a Ostiense, piazza Eugenio Biffi, e ancora a Roma est, largo Federico Delpino, a Centocelle, via dell'Acqua Bullicante a Torpignattara. O spostandoci verso nord, viale Adriatico a Monte Sacro. Le postazioni in sofferenza sono diverse.
Le difficoltà del resto sono cominciate già la settimana scorsa, come fatto presente dallo stesso Campidoglio. "Sono state causate dalla necessità dell'azienda di riallineare la propria logistica in conseguenza della ridotta capacità di trattamento degli impianti dovuta al sequestro provvisorio del sito di Albano" spiegava l'assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi. "Continueremo a monitorare costantemente l'andamento della raccolta e ad attivare gli interventi che si dovessero rendere necessari". Ancora però il quadro non sembra essersi normalizzato.
Verso il Consiglio straordinario
E di rifiuti e impiantistica futura si parlerà a stretto giro in un Consiglio comunale straordinario convocato per il 21 aprile. Il sindaco Gualtieri sarà chiamato a esporre nel dettaglio il piano rifiuti che ha in mente per Roma, oltre la parte relativa al trattamento della frazione organica che già sappiamo comprendere la realizzazione di due biodigestori con i fondi del Pnrr. Si parlerà di smaltimento, soprattutto, e di discarica di servizio per la città. Dove farla, o farle. Perché gli invasi, come più volte anticipato dallo stesso primo cittadino, potrebbero essere due.