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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Ponte di Nona

Punti Verde Qualità, il 90% sono illegittimi. Ma il Comune cosa sta facendo?

Il responsabile capitolino dell'ufficio di scopo sui Punti Verde Qualità ha illustrato un quadro a tinte fosche. In un contesto che espone il Comune ad un buco di centinaia di milioni, mancano le figure istituzionali di riferimento

Il Campidoglio torna ad interessarsi dei Punti Verde Qualità. Il  meccanismo, all’origine di un’esposizione con le banche per centinaia di milioni di euro, ha originato una matassa difficile da sbrigliare. Per questo in Commissione trasparenza è stato convocato il dottor Giovanni Serra. Si tratta del responsabile dell’ufficio di scopo creato sotto l’amministrazione Marino. E’ lui la persona  a cui, in Campidoglio, si guarda per uscire dal pantano creato sotto le amministrazioni di Veltroni e Alemanno.

IL POTENZIALE ISOLAMENTO - "Abbiamo già 6 conferenze di servizi aperte per capire la situazione - ha premesso il dirigente - la quasi totalità degli atti sono illegittimi, in alcuni casi illegali e li ho denunciati alla Procura. Stiamo anche verificando se è possibile o no regolarizzare quello che è stato fatto abusivamente. Se l’ amministrazione non ci dà nuovi indirizzi noi ci atteniamo a questi", ha chiarito il dottor Serra. "Dopo la memoria di Tronca – ha ricordato ai Consiglieri presenti – non abbiamo più un dipartimento né un assessore di riferimento”. E così rischia l’isolamento il dirigente che ha riconosciuto di trovarsi anche “in un ufficio in cui non volevo stare e non voglio stare”.

LE FIDEIUSSIONI - In questi anni “il 90% dei progetti sono stati fatti in deroga” e per di più “tutti i progetti sono stati approvati con determinazione dirigenziale quando la competenza spetta all'Aula o alla Giunta a seconda dei casi, e lo stesso per le fideiussioni”. Queste ultime rappresentano il tasto dolente, quello che ha creato un buco di centinaia di milioni nella casse capitoline. I progetti “all'inizio valevano 20 milioni, poi qualcuno in Consiglio comunale li ha portati fino a 500 milioni di euro" ha ricordato Serra. Soldi prestati dalle banche con fideiussioni garantite al 95 % dal Comune di Roma. Quindi se i concessionari, quasi sempre Srl con 10mila euro di capitale sociale, non pagano le rate del mutuo, subentra Roma Capitale. Generando un pozzo senza fine, un buco nero in seno al  bilancio comunale. 

LE FERITE APERTE - "I Pvq revocati sono 11 – ha infine ricordato Giovanni Serra -  si tratta di casi in cui i concessionari erano inadempienti e quindi l'amministrazione si é ripresa i beni dati in concessione”. Alla loro gestione fanno capo i dipartimenti capitolini. Nel caso del verde, provvede il Dipartimento all’ambiente, per le palestre il Dipartimento sport. Per ora, sugli 11 Punti Verde revocati, ci sono “tre sentenze in cassazione che ci hanno dato ragioni e sono per i Punti Verde di Nomentano Nord, Torraccia e Ponte di Nona”. A proposito di quest’ultimo, caratterizzato dalla presenza di una sala slot di 1300metri quadrati, viene segnalato un ulteriore problema. “Nei giorni scorsi è iniziato lo sciacallaggio verso l’asilo del PVQ – fa sapere il residente Valter Aquilini – noi sono anni che chiediamo sia aperto al pubblico. Ed invece, una volta realizzato, è lasciato all’abbandono ed ora porta i segni delle sassate che gli sono state tirate su porte e finestre”. Una beffa che si somma ai soldi spesi per edificarlo e lasciarlo chiuso. Un caso tutt'altro che isolato nella sciagurata galassia dei Punti Verde Qualità,
 

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