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Punti verde qualità, Tronca traccia la linea: ecco il futuro delle aree

La ricognizione di Tronca sullo stato in cui versano i Punti Verde Qualità apre la strada ad una nuova stagione. Restano sul campo alcuni interrogativi, ad esempio sul destino di alcune aree di cui si valuta un cambio di destinazione urbanistica

La delibera 23 è quella con la quale il Commissario Tronca, ad un mese e mezzo dalla fine del suo mandato, ha provato a fare chiarizza sulla stagione dei Punti Verde Qualità. Il documento effettua  una ricognizione, una fotografia sullo stato dell'arte. Supportato dal parere dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione, il Commissario  ha così provato a definire delle linee guida per il futuro. Un compito non facile, considerati i "numerosi problemi nei procedimenti"  ed i  "seri dubbi di violazione di legge dello stesso Bando e di violazione delle norme urbanistiche" che l'ANAC ha rilevato.

L'INTERESSE PUBBLICO - In un quadro particolarmente complicato, l'ANAC ha fissato una stella polare: l'interesse pubblico. E' quello verso il quale deve orientare la propria azione la futura amministrazione capitolina. Nell'ambito delle convenzioni già sottoscritte (31 su 63), l'interesse pubblico lo si ravvisa ad esempio nei casi  di “notevole esposizione economica e finanziaria di Roma Capitale”  o anche quando possano insorgere problemi per la “chiusura di attività che impiegano oltre mille operatori e le cui strutture siano utiilizzate da oltre 20.000 utenti”.

LE CONVENZIONI DECADUTE - Ci sono poi le convenzioni decadute per morosità. Per queste il Comune dovrà trovare “nuove modalità per l'affidamento, non essendo ipotizzabile il subentro di un soggetto che si assuma le obbligazioni derivanti dai mutui sottoscritti dai precedenti concessionari”. Tronca dà alcune indicazioni anche in merito alla “gestione di strutture incomplete o abbandonate”. Gli esempi citati sono il Parco Feronia, il Parco Spinaceto, ed il Parco Spinaceto Sud 12.20.  Per questi tre PVQ  il Commissario ha deliberato di verificare se c'è interesse a "stipulare una nuova concessione". Il nuovo concessionario non sarà tenuto a pagare le obbligazioni e gli oneri del precedente assegnatario. Ed al tempo stesso avrà la possibilità di  proporre "modifiche alle destinazioni urbanistiche precedentemente previste".Una scelta quest'ultima che è stata immediatamente criticata.

UNA SCELTA CRITICA -"Mi chiedo perché cambiare la destinazione urbanistica di un'area . Per farne cosa? Per assurdo un'area verde attrezzata, in tal modo, potrebbe essere trasformata in una zona residenziale - osserva Marco Cacciotti, già Presidente del Consiglio nell'attuale municipio IX – Poi c'è un'altra cosa che non mi quadra. A Spinaceto ci sono due Punti Verde Qualità, uno è la Città del Rugby che è costato una fortuna. Giusto provare a recuperarlo. L'altro invece si trova a ridosso della sede del vecchio mercato bisettimanale". Si tratta di una vallata, in cui è stato fatto uno scavo. Di fatto l'area è abbandonata ma non vi sono delle costruzioni. “In quel caso il danno è stato contenuto. L'indicazione che avevamo dato noi, nel 2013,  era quella di revocare la concessione e di stralciare l'area dal programma PVQ ripristinando la sua originaria vocazione a parco campagna. Io credo sia meglio restituirla alla cittadinanza, semplicemente come area verde”. Le intenzioni del Commissario sembrano però differire. A dimostrazione del fatto che, la partita sui Punti Verde Qualità, non si ancora è conclusa.

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