Pulizia della città, i dipendenti di Ama pronti a sforzo straordinario: “Ma il 60% dei mezzi è fermo ai box”
Gli operatori di Ama chiamati al piano straordinario di pulizia della città voluto dal neosindaco Roberto Gualtieri, ma i sindacati avvertono: "Personale a ranghi ridotti e pochi mezzi, paghiamo disorganizzazione degli ultimi anni"
La pulizia delle strade e della città entro Natale. E’ questo l’impegno del neo sindaco Roberto Gualtieri per i primi mesi del suo governo di Roma: un piano straordinario che chiamerà in causa i lavoratori di Ama preposti ai servizi di igiene ambientale. Il Comune non si avvarrà invece dei percettori del reddito di cittadinanza. Nelle prossime settimane l’incontro con i sindacati per concordare con i rappresentanti dei lavoratori della municipalizzata per organizzare il piano operativo.
Ama senza personale nè mezzi: "Il 60% sono fermi ai box"
Non mancheranno però le difficoltà. “I lavoratori ripongono molte aspettative nel nuovo socio unico, ma oggi lavorano senza il 60% dei mezzi che sono fermi” - denuncia a RomaToday Giancarlo Cenciarelli di Fp Cgil Roma e Lazio. “I dipendenti di Ama pagano la disorganizzazione e la mancata programmazione di questi anni: un caos che coinvolge officine, autorimesse e sedi di zona. Tutto questo è indegno per un’azienda di queste dimensioni e al servizio della Capitale d’Italia”. I sindacati denunciano anche la carenza di personale: “Le assunzioni fatte, 125 già programmate nel 2017, non bastano perchè nel frattempo - sottolinea il sindacalista - ci sono state ulteriori fuoriuscite e pensionamenti”. Anche il precario sistema di raccolta, trattamento e smaltimento della città - sempre sull’orlo del collasso - non aiuta: “Con l’assenza di sbocchi adeguati e le condizioni di lavoro sempre più critiche, dall’organizzazione alla sicurezza, Ama si trova semiparalizzata e sottodimensionata” - sottolineano Natale Di Cola, Cgil Roma e Lazio, e Giancarlo Cenciarelli.
Ama, i sindacati mettono alla porta l'amministratore unico: "Zaghis si dimetta subito"
Dito puntato contro la precedente amministrazione capitolina e l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis che i sindacalisti indicano come “il principale responsabile dell’immobilismo e del peggioramento della capacità d’intervento di AMA”. Da qui la richiesta perentoria: “Zaghis - dicono Di Cola e Cenciarelli - si deve dimettere e lasciare che si ricomponga un nuovo management: non si può prevedere alcun piano straordinario per pulire la città lasciando le responsabilità a chi ha gestito in modo fallimentare, inefficace e poco trasparente l’azienda partecipata dei rifiuti in questi anni”.
Pulizia della città: i lavoratori di Ama pronti a sforzo straordinario
La richiesta al Comune è quella di “un rilancio veloce del servizio”. “I lavoratori sono disposti a dare molto, anche ad uno sforzo straordinario, ma vogliono un management all’altezza dell’impegno: si lavori velocemente su programmazione e progettualità all’azienda perchè in questi anni - conclude Cenciarelli - gli operatori di Ama sono stati costretti ad autorganizzarsi con quello che avevano per garantire servizi alla città”.