Provincia: presentati i primi 50 hot spot wi-fi. Contro l'apartheid digitale
Sarà possibile connettersi gratuitamente ad internet in un raggio di 150 metri dai cosiddetti punti “hot spot provincia”. Zingaretti: “La libertà di accesso alle nuove tecnologie e' una lotta democratica contro l'apartheid digitale”
Ieri alla Colonna Traiana, nel corso di un'originale conferenza stampa all'aperto, è stato presentato uno dei primi “hot spot provincia wi-fi”.
Grazie a questi hot spot provinciali dai Castelli a Tivoli, nei luoghi pubblici sarà possibile collegarsi ad internet per un'ora al giorno. Basterà trovarsi a massimo 150 metri di distanza da un punto d'accesso “provincia wi-fi”.
Questo è il nostro modo di affrontare la crisi senza subirla |
Per connettersi la prima volta verrà richiesto di registrarsi gratuitamente. Una volta che ci si è registrati, è possibile accedere alla rete provinciale da qualsiasi degli hot spot distribuiti sul territorio.
Il sistema centrale di gestione della rete è dislocato presso il Caspur (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca), che coinvolge le quattro università pubbliche presenti a Roma.
Il presidente della provincia fissa l'obiettivo. “Vogliamo installare 500 hot spot entro la fine del 2010 per rendere il territorio della provincia di Roma uno dei più tecnologicamente avanzati d'Italia. Sarà possibile associarsi alla rete provinciale anche per centri sportivi e attori privati con un piccolo contributo per l'impiantistica. I nostri prossimi obiettivi sono quelli di portare la banda larga nelle scuole e di aprire 50 punti di cultura e innovazione che favoriscano la creatività dei giovani”.
L'idea di Zingaretti è quella di creare una vera e propria rete della Provincia a cui potranno aggregarsi centri sportivi, esercizi pubblici ed altre realtà come queste potranno aggregarsi alla rete tramite un piccolo contributo per la sua gestione.
Ulteriore obiettivo della provincia è quello di completare l'ultimo miglio della banda larga per arrivare nelle scuole e negli edifici privati. “E' il nostro modo”, conclude Zingaretti, “di affrontare la crisi reagendo, senza subirla”.