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Contro il termovalorizzatore il M5s non molla. Ferrara: "Pronto a incatenarmi al cantiere"

Ennesima protesta in aula da parte di Raggi e consiglieri grillini in Campidoglio

Ancora una protesta in aula per il gruppo di consiglieri M5s, ex sindaca Virginia Raggi compresa. Durante la seduta di Assemblea capitolina di martedì, i pentastellati si sono presentati con magliette con su scritto "no inceneritore", lettere nere su sfondo bianco, e "sì alla transizione ecologica", giallo su nero. T-shirt già sfoggiate per la raccolta firme che il gruppo ha avviato per le strade di Roma, anche a Santa Palomba dove è previsto salvo sorprese la realizzazione del termovalorizzatore voluto dal sindaco Gualtieri. Sindaco a cui Raggi si prepara a fare causa. 

"Mi incateno al cantiere"

Un'azione legale contro una scelta che per i grillini si pone necessariamente in contrasto con l'economia circolare, il riciclo e riuso, la raccolta differenziata da spingere al massimo come chiede l'Europa. Da qui la protesta oramai quotidiana dei grillini capitolini con Raggi in testa. Addirittura il consigliere Paolo Ferrara si è detto pronto a incatenarsi al cantiere quando partirà. "Qualcuno pensa che questo progetto infame si possa fermare con le chiacchiere, ma non si accorge che sta minando le basi di un futuro sostenibile per le nuove generazioni; con chi ha già deciso il male si risponde con fermezza e non con i giochi di parole" tuona in una nota dai toni avvelenati. 

Lo strappo con Lombardi

"Siamo per l'economia circolare, per gli impianti ad alta sostenibilità per il riuso e il riciclo dei materiali e per la transizione ecologica che ci chiede l'Europa" scrivono tutti insieme in un'altra dichiarazione stampa. "Siamo invece contro l'inceneritore mostro da 600.000 tonnellate di rifiuti da bruciare l'anno, dal costo economico di quasi 700 milioni di euro e dal costo sociale altissimo generato dai gravi rischi alla salute a cui espone i cittadini per i gas inquinanti e le ceneri tossiche prodotte. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di presentarci in Aula Giulio Cesare per la seduta di Assemblea capitolina con la maglietta 'No inceneritore, Sì transizione ecologica', questo è ciò che pensiamo e che difenderemo fino all'ultimo con i denti in tutte le sedi possibili". Una presa di posizione che non trova però d'accordo l'assessora alla Transizione ecologica della Regione Lazio Roberta Lombardi. Contraria al termovalorizzatore sì ma disposta al dialogo e al confronto con il sindaco Gualtieri, anche per salvaguardare l'alleanza con i dem alla Pisana

Una mobilitazione quella a cinque stelle che puntuale solleva le sferzate dei calendiani, sul tema schierati con la maggioranza senza alcun dubbio. "Ora che una soluzione si intravvede, Virginia Raggi vorrebbe condannare la capitale a restare un immondezzaio indegno di una capitale europea" commentano i consiglieri della lista Calenda sindaco. "Dopo aver inviato i rifiuti della capitale nei termovalorizzatori e nelle discariche di mezza Italia e all'estero l'ex sindaca vuole negare alla città di dotarsi di un impianto moderno per chiudere il ciclo dei rifiuti, abbassare la tari più cara d'Italia ed ottenere un vantaggio economico dal trattamento dell'indifferenziata. Dopo 5 anni di chiacchiere e 'libri dei sogni' c'è un bisogno disperato d'impianti per liberare Roma dai rifiuti e scongiurare il dilagare della peste suina nel suo territorio".

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