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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Flash mob a Termini, ristoratori in protesta: "Chiusure fino a marzo? Colpo di grazia per centinaia di famiglie"

Mobilitazione fuori dalla stazione, contro il Governo centrale ma anche contro le parole dell'assessore D'Amato che ha parlato di rigore per almeno altri tre mesi

"Sciopero fiscale! ora basta" recitano i cartelli preparati per il flash mob. Sono infuriati i ristoratori della Capitale, piegati da mesi di crisi economica innescata dalla pandemia. Davanti alla stazione Termini, durante una mobilitazione organizzata dalle associazione Mio Italia e Ihn, rappresentative del mondo dell'ospitalità, della ristorazione e dell'intrattenimento notturno, sventolano un parere del Cts (Comitato tecnico scientifico del Governo) sulle misure anti Covid necessarie, rilasciato a metà ottobre, sottolineando come gli esperti non avessero in realtà parlato di chiusure necessarie. 

"Ci siamo trovati a Roma Termini per un flashmob che evidenziasse il cortocircuito delle nostre istituzioni" spiega a RomaToday Roberta Pepi, titolare di un ristorante nel rione Monti e segretario nazionale del movimento Mio Italia. "Abbiamo il Cts (Comitato tecnico scientifico, ndr) che indicava al Governo in data 17 ottobre che i nostri ristoranti potevano rimanere aperti rimarcando un rigoroso rispetto delle regole: prevenzione degli assembramenti, adeguamento delle nostre strutture, uso delle mascherine, distanziamento interpersonale, eppure il governo ci ha chiuso, è una scelta politica per farci pagare a noi lo scotto di una malasanità"

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E invece "dovevano intervenire sui trasporti" spiegano i manifestanti. Su tutte le furie anche per le ultime frasi pronunciate dall'assessore alla Sanità Alessio D'Amato. "Chiusure fino a marzo? Senza coperture economiche chiare ed efficaci? Sarà il colpo di grazia per centinaia di famiglie e piccole aziende" protestano riferendosi alle parole di D'Amato, che invitando al rigore massimo per continuare ad abbassare la curva del contagio, ha dichiarato apertamente la necessità di prolungare le chiusure delle attività di ristorazione dalle 18 per almeno altri tre mesi. Nessun provvedimento esiste a riguardo, ma le sole frasi rilasciate in un'intervista a Il Messaggero, hanno innescato la reazione del comparto. 

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"Di fronte alle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità del Lazio rimaniamo basiti" commenta Pepi. Qui in particolare si riferisce alla frase dell'assessore: " ...tutto quello che facilita la convivialità è benzina nel motore del virus""Abbiamo fatto tutto quello che c'è stato richiesto - conclude l'imprenditrice romana - fare certe dichiarazioni significa non rispettare la dignità delle donne e degli uomini lavoratrici e lavoratori che sono 9 mesi che stanno facendo sforzi enormi per continuare a portare avanti le proprie aziende". 


 

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