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Psicologi, le nuove assunzioni non placano la protesta: “Ne servono di più, servizi scoperti”

La manifestazione degli psicologi idonei all’ultimo concorso, in 60 entreranno nelle Asl: “Si faccia scorrere graduatoria, pazienti hanno bisogno di noi”

“La salute mentale non è un bonus ma un diritto costante di tutti”. E’ uno dei tanti cartelli esposti dagli psicologi idonei all’ultimo concorso per lavorare nelle Asl che venerdì hanno manifestato sotto la sede della Regione Lazio. A oltre un anno dalla prova selettiva, con la graduatoria rimasta ferma per mesi perchè ostaggio dei ricorsi sui punteggi dei titoli di preferenza, sono state annunciate le imminenti assunzioni. 

Lazio, pronta l'assunzione di 60 nuovi psicologi

Saranno sessanta, su 750 idonei, gli psicologi destinati a prendere servizio nelle Asl e nei consultori di Roma e provincia. La Asl Roma 2, che ha guidato la procedura concorsuale, ha infatti pubblicato la graduatoria definitiva facendo scattare nei vincitori del concorso il countdown verso l’assunzione. Ma gli ingressi, rapportati al fabbisogno del servizio sanitario regionale, secondo gli aspiranti psicologi di Asl e consultori, sono ancora troppo esigui: da qui la richiesta di maggiori assunzioni e dello scorrimento della graduatoria senza il ricorso a manifestazioni di interesse che guardino fuori da quel bacino di professionisti risultati idonei all’ultimo concorso. Per la categoria il primo dopo 15 anni di nulla. 

La protesta degli psicologi: "Vogliamo più assunzioni e scorrimento graduatorie"

“Aspettavamo da tempo di rivendicare i nostri diritti, proprio come gli infermieri siamo costretti a tutelarci da soli. La figura dello psicologo deve tornare nei servizi sanitari pubblici, le cure per la salute mentale devono essere garantite a tutti i cittadini, indistintamente” - dice una delle rappresentanti degli psicologi in protesta. “Oggi non c’è personale strutturato e sufficiente per prendere in carico tutti coloro che hanno bisogno delle psicoterapie: chiediamo assunzioni per tutti. Le strutture già ci sono, e sono radicate sul territorio, necessitano solo di essere ripopolate con personale strutturato non con voucher, non con contratti a tempo determinato” - fanno notare i giovani psicoterapeuti. “La salute mentale - dicono - deve essere a tempo indeterminato: bisogna garantire la continuità delle cure, l’accesso a tutti. I servizi devono essere di qualità, soprattutto in questo periodo in cui l’emergenza sanitaria ha reso più forte e necessario questo bisogno”. 

L'incontro tra psicologi e Regione Lazio

A margine del presidio l’incontro di una delegazione degli psicologi con un responsabile dell’assessorato alla sanità regionale. “Nel palazzo sono consapevoli che la nostra è stata una graduatoria penalizzata. Ci hanno assicurato che sarà utilizzata per reclutare gli psicologi destinati al progetto AiutaMente Giovani e per le case di comunità, un servizio psicologico distrettuale. Non verrà quindi fatto alcun avviso di manifestazione d’interesse per cercare psicologi dall’esterno. Si tratta in tutto - ha detto Giulia Guerra in rappresentanza dei manifestanti - di 35-40 posti. Tuttavia abbiamo ricordato che nel Lazio ci sono ancora 110 spazi giovani inattivi, strutture di primo livello per le quali va reclutato personale. I consultori e gli spazi giovani necessitano di linfa vitale”. E gli psicologi del Lazio sono pronti a dare il loro contributo: dopo aver superato il concorso dicono no alla “salute in voucher” perchè quella mentale sia a tempo indeterminato. 

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