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Scuola, maestre in piazza contro la circolare "bavaglio"

Al centro della protesta una circolare di fine aprile inviata dal Campidoglio. Si richiamavano le insegnanti, che denunciavano ai media lo stallo obbligato nei Municipi a seguito del contratto decentrato, "a non ledere i rapporti con le istituzioni"

"Non ci faremo mai imbavagliare dal sindaco Marino. Libertà, libertà, libertà". È il grido delle maestre e degli educatori di Roma, in piazza oggi sotto il Campidoglio per chiedere all'assessore Masini la revoca di una circolare inviata ai Municipi dal Dipartimento, letta dai dipendenti capitolini come un "chiaro ed evidente bavaglio alla bocca". 

Sullo sfondo il braccio di ferro intorno al contratto decentrato, che va avanti da mesi. Il riferimento specifico ai giorni di Pasqua quando, per ottemperare alle nuove normative, le maestre si sono ritrovate ammassate nelle sedi municipali. Denunciarono la situazione, inviando foto ai media e rilasciando dichiarazioni. Ma alla denuncia seguì un richiamo intorno al quale è montato il dissenso. 

Una circolare inviata dal Campidoglio in cui si richiamava la norma in base alla quale i dipendenti di Roma Capitale sono tenuti a non ledere l'immagine dell'istituzione per cui lavorano, e a non minare il rapporto di fiducia tra il pubblico e l'istituzione stessa. 

Così maestre ed educatori si sono posizionati sulla scalinata antistante l'entrata del Campidoglio con il bavaglio alla bocca. E al termine della manifestazione, organizzata dal movimento Cuori Italiani, è seguito un lungo applauso "che le 200 maestre partecipanti - fanno sapere gli organizzatori - hanno rivolto da un lato ai valori più intimi della scuola, dall'altro alle forze dell'ordine presenti, incitati a garanti della sicurezza di tutte le famiglie, dei bambini e delle bambine che nella scuola libera trovano un'istituzione in grado di sostenere e promuovere valori e principi sani".

Si difende con un comunicato stampa l'assessore Masini. "Nella nota del 22 aprile del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici sul richiamo al rispetto del 'Codice di comportamento', come anche la dirigente competente ha avuto modo di chiarire tramite apposita comunicazione, non vi era alcun intento sanzionatorio" ha precisato. 

"L'amministrazione ha inteso richiamare al rispetto del 'Codice di comportamento dei dipendenti capitolini', e alla normativa nazionale di riferimento, il 'Codice di comportamento nazionale dei dipendenti pubblici' (D.P.R. n.62 del 16 aprile 2013). Al di là di ogni possibile equivoco, preme sottolineare che il diritto di esprimere valutazioni da parte del personale capitolino è e resta un diritto fondamentale, che la nostra amministrazione riconosce e rispetta".

Maestre in piazza contro la circolare "bavaglio"

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