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Politica La Rustica / Via Raffaele Costi

Roma Tpl, autisti del consorzio senza stipendio da due mesi: proteste e linee 'saltate'

Un gruppo di dipendenti del consorzio che fornisce il servizio di trasporto periferico ha presidiato ieri il deposito di via Costi. "Non abbiamo più i soldi per venire al lavoro". Poi l'incontro con i vertici

“Senza stipendio da due mesi”. Nuove proteste dei lavoratori delle ditte del consorzio Roma Tpl che fornisce per conto di Atac il servizio di trasporto periferico della Capitale. Ieri mattina un gruppo di autisti ha protestato davanti al deposito di autobus in via Raffaele Costi a La Rustica. “La situazione è diventata insostenibile. Non riceviamo lo stipendio da due mesi e molti di noi non riescono nemmeno più a pagarsi la benzina per recarsi sul posto di lavoro” racconta un lavoratore che però preferisce rimanere anonimo.

I PAGAMENTI - Al termine del presidio, “durato diverse ore”, i dipendenti sono stati ricevuti da alcuni 'vertici' del consorzio: “Ci hanno promesso che domani ci arriveranno i bonifici dello stipendio del mese di ottobre” spiega. Non è la prima volta che tra gli autisti scatta la protesta. A giugno i dipendenti del consorzio erano arrivati a protestare sotto alla sede dell'assessorato alla Mobilità perché l'azienda aveva annunciato una serie di esuberi, poi 'congelati' dall'assessore Guido Improta.

LINEE SOPPRESSE E DISAGI - Una situazione che si è riversata anche sul servizio per i cittadini: “Nell'ultima settimana si sono registrati diversi disagi. Ieri addirittura alcune linee sono rimaste scoperte perché, a causa della mancanza di persionale, è stato impossibile ricevere il cambio da parte dei colleghi”.  

LA DENUNCIANon è la prima volta che gli autisti delle linee periferiche registrano ritardi nel versamento dello stipendio. “Adesso siamo arrivati a due mesi di ritardo. Molti di noi non hanno più nemmeno i soldi per la benzina per arrivare al lavoro.   Spesso le date non vengono rispettate e questo genera non pochi problemi nella vita personale” continua. “Chi paga l'affitto in ritardo, chi il mutuo. Senza considerare che noi siamo già in regime di solidarietà e abbiamo subito un taglio di circa 200 euro ai nostri stipendi che spesso non arrivano nemmeno a 1200 euro” racconta.  Poi annuncia: “Se la situazione non si sblocca siamo pronti a nuove proteste”.

M5S A sostegno dei lavoratori anche il consigliere capitolino del Movimento cinque stelle Enrico Stefano: "La difficile situazione del rapporto contrattuale tra Tpl consorzio Scarl e Roma Capitale purtroppo, come sempre ricade non solo sui lavoratori, ma anche sui cittadini che dovrebbero usufruire del servizio di trasporto pubblico" si legge in una nota. "Tutto ciò significa concretamente che i mezzi non partono dai depositi oppure chi fa il turno di mattina poi non riceve il cambio e quindi le vetture tornano nei depositi anzitempo. Traduzione: molte linee sono state soppresse poiché non ci sono gli autisti per coprire i turni. Per il M5S capitolino occorre affrontare tale emergenza soprattutto in considerazione del fatto che Roma Capitale ha appaltato a Roma Tpl le linee periferiche della città. È chiaro come tale enorme disagio gravi sulle spalle di più deboli, cittadini e lavoratori" dichiara Enrico Stefàno, M5s Roma.

IL CONSIGLIERE MUNICIPALE Scrive in una nota dal Consigliere del XV Municipio Giuliano Pandolfi: "Da due mesi, gli autisti del consorzio Tpl che gestisce per conto di Atac molte linee del trasporto pubblico cittadino, sono senza stipendio. Anche se sembra che nell'ultimo assestamento di Bilancio siano state inserite queste risorse, è inaccettabile che il Campidoglio non controlli se le società che controlla direttamente come Atac siano in regola con i pagamenti di forniture e servizi”.

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