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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

La provincia sulle barricate contro i rifiuti di Roma

In piazza ad Albano contro la discarica: "Aia del 2009 alla mano, la cava di Roncigliano andava chiusa almeno dal 2016"

Prima la diffida al sindaco dai cittadini di Guidonia contro l'eventuale apertura del tmb dell'Inviolata, poi, il giorno dopo, il corteo che ha attraversato il centro di Albano, in protesta contro la riapertura, quella invece già realtà, della discarica di Roncigliano. La Capitale annaspa ancora tra l'immondizia. E la carenza impiantistica - un po' cronica un po' figlia dell'incendio che ha messo fuori uso uno dei due impianti di Malagrotta - spinge ad appoggiarsi ai territori di confine, sfidando la pazienza di chi ci abita ed è stanco di fare da stampella al fallimentare sistema romano.

La protesta ad Albano

"La quarantennale discarica di Roncigliano, Aia del 2009 alla mano, andava chiusa almeno dal 2016, all'atto del distruttivo incendio del tmb, ma poi i geniali amministratori romani Raggi e Gualtieri hanno trovato un modo semplice per continuare a sotterrare rifiuti - tuonano dal comitato No Inc. - bastato nominarsi commissari per derogare alle norme che avrebbero imposto un minimo controllo sanitario e ambientale". 

In piazza ieri sera diverse delegazioni di associazioni della provincia. Dal comitato di quartiere di Santa Palomba - già in campo contro l'inceneritore che potrebbe piombare in quest'area - i comitati di Rocca Cencia, il Cra di Guidonia, la rete ecologista Castelli romani, la rete ecosistemica romana, alcuni lavoratori di Ama del sindacato Usb, i comitati di Aprilia. 

Perché ha riaperto la cava di Albano

Roma si appoggerà alla discarica di Albano Laziale fino al prossimo 15 novembre, con tir che ogni giorno trasportano mille tonnellate di rifiuti provenienti dalla Capitale. Come sindaco della Città metropolitana di Roma, Gualtieri ha firmato la proroga alla precedente ordinanza. La cava, dissequestrata a fine maggio, serve ad aumentare gli sbocchi per quegli impianti tmb del Lazio, Rida Ambiente in testa, che stanno accogliendo rifiuti provenienti dalla Città eterna dopo l'incendio a Malagrotta dello scorso 15 giugno. 

Una scelta quella di Gualtieri che ha mandato su tutte le furie il territorio dei Castelli. "Negli ultimi giorni i tir provenienti da Roma hanno fatto scattare l'allarme che segnalava la presenza di rifiuti radioattivi" tuona ancora il comitato No Inc. "Tutto sarebbe tranquillamente passato sotto silenzio senza la rinnovata e preziosa vigilanza del presidio permanente che decine di cittadini portano avanti giorno dopo giorno davanti ai cancelli". Una denuncia riguardante appunto la tipologia di rifiuti trasportata che gli attivisti hanno fatto presente anche al prefetto.

Le barricate a Guidonia

Altro fronte "caldo" lo troviamo a Guidonia. Qui Gualtieri ha firmato un'ordinanza propedeutica all'eventuale apertura dell'impianto di trattamento meccanico biologico presente nel parco dell'Inviolata, di proprietà del gruppo Cerroni. Tredici associazioni riunite sotto il Coordinamento cittadini del Lazio hanno inoltrato via pec una diffida diretta al primo cittadino della Capitale. Vi si contesta l'emanazione di un provvedimento 
per un impianto sul quale pesa ancora un'interdittiva antimafia. Senza contare, è la denuncia, che smaltire a Guidonia i rifiuti significa entrare in contrasto con la recente legge regionale sugli egato, che stabilisce tra le tante per Roma Capitale un ambito territoriale a sé stante rispetto alla provincia, all'interno del quale la città dovrebbe chiudere il proprio ciclo rifiuti. 

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