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Prolungamento metro B a Casal Monastero, Marino assicura: "Si farà"

Il sindaco ha risposto ad alcuni cittadini in protesta per il mancato avvio dei lavori. Insorge Italia Nostra: "Siamo contrari: troppo costosa e impattante"

Il prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero continua a suscitare polemiche. Dopo lo stop dell'assessore alla Mobilità Guido Improta, che ha espresso le sue perplessità in merito alla tenuta del project financing ereditato dalla precedente amministrazione per l'opera (di parere opposto invece il titolare dell'Urbanistica Giovanni Caudo) arrivano le dichiarazioni di Ignazio Marino. “Il prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero si farà” ha assicurato il primo cittadino ad alcune persone che protestavano contro lo stop dell'infrastruttura durante l'inaugurazione di via dei Radar. Ma le sue affermazioni non sono piaciute all'associazione ambientalista Italia Nostra che non ha esitato a ribattere: “Appoggiamo lo stop imposto ad agosto”.

IL SINDACOTra i cartelli che hanno suscitato le affermazioni del sindaco Marino si leggeva: 'La nostra metro s'ha da fare' e 'Marino la penale di 100 milioni pagala tu'.  Dopo l'arresto dei lavori confermato da Improta le imprese costruttrici, la Metro B srl capitanata da Salini, Ansaldo e Vianini avevano infatti richiesto la risoluzione del contratto 'per inadempienza' con una penale per il Campidoglio che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Ha spiegato Marino: “L'altro giorno abbiamo avuto una lunga riunione con Improta e il Municipio: ci mancherebbe solo che cancelliamo un'opera e paghiamo 100 milioni di penale”. Poi ha spiegato: “Sarà un'infrastruttura dalla grande funzione logistica, ci sono delle criticità da superare ma gli assessori Improta e Caudo sono al lavoro”.

ITALIA NOSTRA – Le parole del primo cittadino hanno suscitato la reazione dell'associazione ambientalista Italia Nostra: “Prendiamo atto delle perplessità espresse dall'assessore Improta in merito alla realizzazione del prolungamento della metropolitana B da Rebibbia a Casal Monastero, e appoggiamo totalmente lo stop ai lavori deciso nello scorso mese di agosto” si legge in un comunicato. “Italia Nostra Roma ha sempre considerato indispensabile un drastico potenziamento dell'efficienza del trasporto pubblico nel quadrante tiburtino, oltre Rebibbia. Ma le esigenze di mobilità di San Basilio, di Torraccia, di Casal Monastero non sono tali da giustificare la realizzazione di una metropolitana pesante con capacità potenziale fino a 40 mila passeggeri l'ora per direzione. E con costi di costruzione astronomici: mezzo miliardo di euro per 3 km di nuova linea! Senza dimenticare, poi, che antecedentemente all'entrata in esercizio del bivio di piazza Bologna, con il conseguente dimezzamento delle corse, i treni della metro B, dopo la stazione Tiburtina, viaggiavano costantemente semivuoti”. Italia Nostra considera la metro pesante come 'anacronistica' e chiede quindi di puntare su una metropolitana leggera di superficie. Altro punto da rifiutare, per Italia Nostra, sono le compensazioni edilizie concesse ai costruttori privati per finanziare parte dell'opera: “Quasi un milione di metri cubi nella forma di giganteschi, inaccettabili alveari di cemento, alti fino a 18 o 20 piani, scaraventati negli spazi ancora liberi di una periferia”. Si domanda Italia Nostra: “Sindaco Marino, dove sono finite le tue promesse sul consumo del suolo? Italia Nostra Roma, si oppone dunque decisamente all'attuale progetto”.

AURIGEMMA - Attacca anche l'ex assessore capitolino alla Mobilità e attuale consigliere di Forza Italia della Regione Lazio Antonello Aurigemma: “L'unica certezza relativa alla realizzazione della metro B nel tratto Rebibbia Casal Monastero è che, a oltre un anno e mezzo dall'insediamento dell'amministrazione capitolina il primo cittadino non ha fatto nulla per aprire il cantiere di un'opera fondamentale per questo quadrante di Roma” scrive in una nota. “Per un anno e mezzo Improta ha bloccato l'assegnazione dei lavori. E ora solo a seguito della comprensibile disperazione di alcuni cittadini, che hanno accolto il sindaco Marino protestando con cartelloni per lo stop dei lavori, il responsabile dell'amministrazione capitolina è stato indotto a fare annunci”.

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