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Ha ancora senso pensare al progetto Campidoglio 2?

La domanda se la pone l'assessore al patrimonio Tobia Zevi, che nelle prossime settimane - come anticipato a Dossier di RomaToday a giugno - inizierà un'istruttoria sul progetto del mega centro direzionale

Vent'anni e quasi 250 atti dopo, del Campidoglio 2 ancora se ne parla senza che ci si avvicini alla meta. Il progetto di un mega centro direzionale, una cittadella amministrativa che riunisca in un unico luogo gli uffici e di conseguenza i dipendenti di Roma Capitale, resta un bellissimo rendering. E anche dall'assessorato al patrimonio si chiedono se abbia ancora senso provare a portarlo a termine. 

A breve l'istruttoria del Campidoglio sul nuovo centro direzionale a Ostiense

A giugno 2022 a Ginevra Nozzoli per Dossier, Tobia Zevi aveva annunciato l'inizio di un'istruttoria per "capire quali siano oggi le reali necessità", specie "alla luce del processo di digitalizzazione che nel frattempo ha preso piede". Questa istruttoria dovrebbe partire "nelle prossime settimane", come annunciato dall'assessore in aula Giulio Cesare il 23 novembre su sollecitazione delle opposizioni. Ma l'impressione è che qualche domanda sull'opportunità di andare avanti se la stia facendo anche l'inquilino di largo Giovanni da Verrazzano.

Cosa prevede il progetto partito vent'anni fa

Il centro direzionale unico, nelle intenzioni dei promotori del progetto (tra loro Claudio Minelli, assessore al patrimonio ai tempi di Veltroni), andrebbe a collocarsi nell'ex Manifattura Tabacchi a Ostiense, di fronte ad Eataly: 135.000 metri quadri composti da 5 corpi, 2.000 posti auto, un auditorium, verde pubblico, biblioteca, asilo nido, palestra, sala conferenze, servizi pubblici, aree ristoro. L'opera era anche stata aggiudicata alla cordata Astaldi, ABDR, Proger e Enetec con la progettazione guidata dall'architetto Paolo Desideri. Ma la burocrazia e le scelte politiche delle amministrazioni susseguitesi (dopo Veltroni Alemanno, poi Marino e Raggi prima dell'arrivo di Gualtieri) hanno sempre spostato più avanti l'orizzonte. A salire è stata la pila di atti di giunta, consiglio e commissioni varie più che la possibilità di vedere la prima pietra. 

Zevi: "Serve riflessione, i tempi sono cambiati"

"Serve una riflessione che tenga conto delle progettualità - ha specificato Zevi in consiglio - degli impegni e delle mutate esigenze anche nel contesto di una modalità di lavoro che è cambiata in questi anni. Veniamo da tre anni di pandemia e tutti abbiamo imparato che molte cose non hanno bisogno di una presenza fisica negli uffici". E' chiaro che la discussione sia aperta, da quello che trapela nemmeno troppo centrale per l'attuale amministrazione.

Oltre 500 dipendenti nell'ex sede di Roma Metropolitane

Anche l'attualità lo fa pensare: il Campidoglio vuole acquisire l'ex sede di Roma Metropolitane, un palazzo in via Tuscolana 171, messo all'asta a 12.500.000 euro e arrivato adesso a meno di 7 grazie alle diverse sedute andate deserte. L'obiettivo è metterci 555 dipendenti capitolini, attualmente dislocati tra via del Turismo 30 (118 dipendenti), immobile di proprietà di Eur Spa e via Capitan Bavastro 92-94 (437 dipendenti), di proprietà dela DeA Capitale Real Estate SGR Spa. Il Comune, così, risparmierebbe oltre 1.600.000 euro dismettendo la sede dell'Eur e oltre 2.000.000 di euro con quella di Garbatella. 

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