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Uno e trino: Paolo Ciani, il parlamentare che è anche consigliere regionale e comunale

Esponente della Comunità di Sant'Egidio, è segretario nazionale di Demos e adesso si ritrova (momentaneamente) con 3 cariche differenti. Nonostante le figure barbine del centrosinistra, lui vince sempre (con percentuali da prefisso telefonico)

Nel disastro generale, c'è chi festeggia. Il Partito democratico nel Lazio ai collegi uninominali ha espresso solamente Roberto Morassut, riuscendo a spuntare seggi ai plurinominali con Mancini, Zingaretti, Di Biase e Orfini. Vittorie mutilate, se si tiene conto che la presenza del centrodestra nelle due camere è quasi schiacciante e diversi dem sono rimasti bruciati. Non Paolo Ciani, che dem non è ma con il marchio del Pd è riuscito a vincere un posto in Paradiso, senza dover nemmeno troppo faticare. Lui nella notte tra il 25 e il 26 settembre ha stappato (veramente) una bottiglia di spumante. 

Il candidato che non perde mai

Paolo Ciani, casse 1970, è alla terza affermazione elettorale in 4 anni. Il centrosinistra è in crisi, i progressisti hanno perso la bussola e sui temi che hanno più a cuore vengono superati anche dal "nuovo" M5S dell'odiato Giuseppe Conte, ma lui si pulisce via di dosso gli avversari nel collegio (l'unico veramente sicuro per la coalizione di centrosinistra) con un 38% abbondante, oltre 74.000 voti e la candidata di Forza Italia, Maria Spena, staccata di 8 punti. Col sorriso, lo stesso che mostra in ogni foto istituzionale, anche davanti al seggio elettorale dove ha votato domenica 25 settembre. Lui, avallato dall'ex DC e Margherita Enrico Letta al posto di tanti altri, mandati a - col senno di poi - perdere malamente. 

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Paolo Ciani, in giacca chiara e camicia bianca, alza il bicchiere per festeggiare la sua elezione in Parlamento insieme ai volontari del suo comitato

Nel 2018 consigliere regionale, poi capitolino con oltre 2.000 voti

Dicevamo, quella che lo porta alla Camera dei Deputati è la terza vittoria consecutiva per Paolo Ciani, laureato in Storia dell'Arte ed entrato in Sant'Egidio a 14 anni come volontario. La prima fu nel 2018, con Demos-Democrazia Solidale non ancora costituito come partito: 5.624 preferenze e un posto nel consiglio regionale. Tre anni dopo, passato per le primarie del centrosinistra dove ha ottenuto un lusinghiero 7%, è riuscito a entrare anche in assemblea capitolina grazie a 2.199 voti. Quando, subito dopo, ha ribadito al neosindaco Roberto Gualtieri la richiesta di un posto in giunta per Demos, come fatto già prima di conoscere il risultato del partito di cui oggi è segretario nazionale, l'ex ministro non ha avuto nulla da eccepire: ecco che un'altra rappresentante di Sant'Egidio, Barbara Funari, è stata nominata assessora alle politiche sociali e della salute, ruolo che - nonostante le voci che si rincorrono da circa due mesi sulla possibilità di un rimpasto - da viale Manzoni considerano blindato. 

Ciani, un uomo diviso su tre fronti

Ad oggi Ciani è un uomo diviso su tre fronti: regione, comune e Parlamento. Dalla prima poltrona dovrà andarsene per incompatibilità (con la consiliatura che si avvia alla scadenza anticipata con l'elezione di Zingaretti in Parlamento), sulla seconda il ragionamento sarebbe in corso ma è nelle cose che lasci, facendo subentrare il cardiologo del San Camillo Sandro Petrolati. Fatto sta che la copertura politica per Demos-Democrazia Solidale è totale e radicata, nonostante uno 0,9% alle scorse amministrative. Un'assessora comunale, un posto in assemblea capitolina, uno in Parlamento senza dimenticare l'eurodeputato Pietro Bartolo. 

Moltiplicatore di incarichi e seggi

Il sostegno del Vaticano, di parte del terzo settore, di un'intera comunità di volontari e operatori che si muovono tra parrocchie, carceri, case famiglia, scuole, non fa scomparire mai il sorriso dal volto di Paolo Ciani, uno dei pochi che non ha nulla da recriminare nel campo del centrosinistra. E non è neanche costretto a rimboccarsi le maniche per "ricostruire". Lui il suo partito già ce l'ha e moltiplica pani e pesci, ovvero incarichi e seggi. Un miracolo. 

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