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Sabato, 20 Aprile 2024
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Processo Cerroni, parla un teste: "Da Albano ingiusto profitto da 4,8 milioni di euro in 4 anni"

E' il maresciallo del Servizio operativo centrale dei Carabinieri. Secondo l'accusa la Pontina Ambiente avrebbe prodotto meno cdr di quanto previsto dalla tariffa smaltendo in discarica rifiuti da indirizzare all'incenerimento

C'è la presunta frode sulla produzione di cdr (combustibile da rifiuto) nell'impianto di trattamento meccanico biologico di Albano al centro dell'udienza che si è tenuta ieri nell'ambito del processo a carico di Manlio Cerroni, a quasi un anno esatto dal suo arresto, davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Roma. Sull'anomala attività dell'impianto gestito dalla Pontina Ambiente, società riconducibile al gruppo di Manlio Cerroni, è stato ascoltato un testimone, il maresciallo del Servizio operativo centrale dei Carabinieri Massimo Lelli. Secondo quanto riferito dal militare la Pontina Ambiente pur essendosi vista autorizzare dalla Regione la tariffa di 82 euro a tonnellata per produrre e portare a incenerimento il 29% di combustibile derivato da rifiuto, avrebbe assolto il suo compito solo in parte, sversando in discarica una parte consistente di quel cdr o rifiuto secco non raffinato. Per l'esponente dell'Arma con tale operazione sarebbe stato possibile accumulare “un ingiusto profitto di 4,8 mln dal 2006 al 2010”.

A DANNO DEI COMUNI – La presunta frode sarebbe quindi a danno dei comuni del bacino che portando i loro rifiuti indifferenziati nell'impianto di Albano pagavano la tariffa come se quel 29% di cdr venisse prodotto anche se in realtà, in base all'accusa, non era così.

IL CDR PRODOTTO - Lelli ha ricordato che nonostante Pontina Ambiente sostenesse che “40.600 tonnellate l'anno di cdr sarebbero andate a termovalorizzazione, cioé il 29% delle 140mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati in ingresso nel tmb di Albano, quel 29% non è mai stato raggiunto". Inoltre "la potenzialità dell'impianto era di 183mila tonnellate annue e vedendo le tabelle dei rifiuti in ingresso ci sono livelli superiori alle 140mila tonnellate e quindi anche il quantitativo totale di cdr prodotto doveva essere superiore". Invece "nel 2002 il cdr era dello 0,09%, nel 2003 del 3,09%, nel 2004 del 20%, nel 2005 del 18%, nel 2006 dell''11,50%, nel 2007 del 7,90%, nel 2008 del 15,20%, nel 2009 del 6,40% e nel 2010 del 14,30%. Siamo di fronte a dati che si discostano di molto dell'assetto autorizzativo, anche su scarti e metalli".

'LA REGIONE SAPEVA'Secondo il testimone la Regione sarebbe stata a conoscenza del mancato rispetto di quanto previsto dall'autorizzazione dell'impianto, e che avrebbe dovuto rivedere al ribasso sia la tariffa del tmb, perché produceva meno cdr e quindi doveva sostenere meno costi, sia quella della discarica di Roncigliano (attigua al tmb e anch'essa di proprietà della Pontina Ambiente), dove andavano a finire più rifiuti di quanti previsti: "C'erano delle comunicazioni che Pontina Ambiente faceva alla Regione sui quantitativi gestiti in in ingresso e in uscita dal tmb, la Regione ne era a conoscenza e non ha attivato alcuna procedura: avrebbe dovuto attivare dei percorsi di rivisitazione della tariffa” ricorda Lelli.

LA VIA DEL CDR - Ma in che modo Pontina Ambiente giustificava lo sversamento in discarica di rifiuti che dovevano andare a termovalorizzazione? "Con la mancata accettazione da parte degli impianti di Colleferro di alcuni carichi ma sui formulari di identificazione del rifiuto non abbiamo mai riscontrato circostanze del genere". Gli uomini del Soc hanno invece riscontrato altre situazioni strane: "Pontina Ambiente aveva rapporti contrattuali solo con Ep sistemi e Mobilservice (le società che rispettivamente detengono i due inceneritori di Colleferro, ndr), nonostante nel Lazio vi fossero altri impianti e il cdr, in quanto rifiuto speciale, avrebbe potuto trovare collocazione anche in termovalorizzatori fuori dal Lazio e stipulava con queste società all'inizio di ogni anno contratti che prevedevano un avvio di cdr inferiore rispetto alle potenzialità del suo impianto di tmb".

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