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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Polverini: un anno di governo con rifiuti, sanità e lavoro

Tempo di bilanci per il primo anno di governo di Renata Polverini. Non mancano però le polemiche come quelle della Cgil per cui "dal nostro punto di vista, i risultati di questo primo anno sono zero"

renata_polverini_1E' passato un anno ormai da quando Renata Polverini ha vinto le elezioni il 29 marzo scorso diventando presidente della regione Lazio con il 51,1% contro il 48,3% della candidata del centrosinistra Emma Bonino.
Oggi, a un anno di distanza, è già tempo di bilanci. Ma anche di guardare al futuro, alla prossima tornata delle Amministrative, dove Città Nuove, la fondazione legata ai sostenitori della governatrice, schiererà il 15-16 maggio alcuni suoi candidati alla guida dei Comuni. Proclamata ufficialmente presidente della giunta regionale del Lazio il 15 aprile 2010, prima donna a sedere al timone di via Cristoforo Colombo, l'ex segretario generale dell'Ugl ha dovuto affrontare in questi mesi alcuni dei nodi più duri di una Regione a partire dalla 'triade' sanità-casa-rifiuti.

RIFIUTI Il nuovo Piano Rifiuti prevede la riduzione da 2,7 a 1 milioni di tonnellate in discarica e il 60% di differenziata entro il 2011. Obiettivo ambizioso che in caso di non raggiungimento vedrà attivare tra il 2011 e il 2012 uno 'scenario di controllo', con la possibile realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione. Altro punto l'Ambito territoriale ottimale unico, diviso in 5 sub-Ato su base provinciale. La fine del 2010 ha visto inoltre una lunga partita a scacchi tra Polverini e il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito alla nuova collocazione della discarica di Malagrotta, che si è conclusa con il passaggio di competenza sul nuovo sito dal Campidoglio alla Regione. Il 31 dicembre un'ordinanza della Polverini ha prorogato Malagrotta per 6 mesi. Intanto, la Regione entrerà direttamente nel ciclo dei rifiuti acquisendo il Consorzio rifiuti Gaia.

CASA La giunta ha presentato le sue modifiche al Piano casa: il testo prevede iter burocratici semplificati, via libera agli interventi nelle zone A, ma soprattutto premi di cubatura al 60% per le sostituzioni edilizie e raddoppio delle cubature per le delocalizzazioni di edifici dalle fasce costiere, ma anche incentivi per la realizzazione dell'Erp.

SANITA' Commissario straordinario alla Sanità, Polverini ha varato il nuovo Piano sanitario, che prevede tra l'altro la riconversione di oltre 2800 posti letto e di 24 ospedali, oltre alla divisione del territorio in 4 macro-aree. Un riordino fortemente contestato dall'opposizione e da alcuni territori ma che ha ottenuto il via libera del governo ottenendo così lo sblocco dei Fas, del turn-over e di 2 miliardi di trasferimenti. Per effetto del Piano il disavanzo sanitario è passato da 1,421 a 1,070 miliardi, e per la Regione dovrebbe scendere ancora con la Centrale unica degli acquisti. Tra le altre azioni si ricorda il via libera all'Ospedale dei Castelli, l'apertura al Forlanini dell'Ucri (il reparto per malati vegetativi), e gli ambulatori aperti nei fine settimana per abbattere le liste d'attesa.

Oltre allo sguardo al futuro non mancano però le contestazioni, come quella che arriva dalla Cgil: "Dopo un anno di giunta Polverini, dal nostro punto di vista, i risultati sono zero. Dopo un anno non siamo ancora riusciti a definire uno schema di relazioni sindacali tra giunta e parti sociali né abbiamo concluso alcun accordo di merito". E' quanto ha affermato il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, a margine del convegno 'Diamo ai diritti un futuro'. In questo modo, secondo Di Berardino, "quando si va nei luoghi di lavoro non si riescono a fornire rassicurazioni ai lavoratori perché non si è chiuso alcun accordo con la Regione per garantirli".

Non è certo tenero il bilancio di quest'anno tracciato da Estero Montino: “Oggi si compie l'anno nero della Regione Lazio. Sono passati esattamente 12 mesi dall'elezione della presidente Renata Polverini sostenuta da una traballante maggioranza di centro destra. Il bilancio restituisce tante macerie quante ne produce uno tsunami".
Il capogruppo Pd al Consiglio regionale del Lazio continua. "Dalla sanità desertificata ai lavori pubblici, dalle tasse più alte d'Italia ai costi della politica con la Giunta più cara d'Italia, dal diritto allo studio agli aiuti alle piccole e medie imprese, dalla formazione al cinema. Dopo i dodici mesi che dovevano portare la rivoluzione - sostiene - il Lazio è ridotto come un pugile suonato, fermo sulle gambe, stretto all'angolo da una preoccupante incapacità di governo, di ascolto, di coinvolgimento. In compenso, abbiamo avuto molti manifesti e innumerevoli proclami, puntualmente e programmaticamente disattesi. Direi, anzi, che questa è la cifra distintiva dell'attuale amministrazione regionale. Un anno perso come ammettono anche i più fervidi sostenitori di questa compagine adusa mercanteggiare nomine in aziende come il Cotral pur di rimettere a posto i cocci della coalizione. Avremo modo nei prossimi giorni di illustrare nel dettaglio, punto per punto, settore per settore, provincia per provincia quanto è stato devastante e punitivo per i cittadini del Lazio questo primo anno di amministrazione del centrodestra - conclude Montino - Un'operazione di trasparenza e confronto con i cittadini, i sindacati, le imprese, necessaria e ineludibile".

 "Sanità, rifiuti, sblocco dei fondi Fas, meritocrazia negli enti regionali e molto altro ancora. Il Lazio dalla presidente Renata Polverini, in appena dodici mesi, ha messo mano a molte delle tematiche completamente trascurate nei cinque anni di amministrazione di centrosinistra". Lo afferma il capogruppo della Lista Polverini al Consiglio regionale del Lazio Mario Brozzi. "Stiamo costruendo un nuovo 'modello Lazio' - spiega - in base al quale non ci limitiamo a provvedimenti estemporanei e di facciata, ma facciamo leva su una programmazione globale e tale da potersi proiettare a beneficio dei nostri figli, verso i quali - conclude Brozzi - abbiamo la responsabilità prioritaria di farli vivere in una regione in cui si recuperi la dimensione reale dell'uomo e del cittadino".
 

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