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Primarie centrosinistra: anche a Roma file ai seggi per votare

Sono 250 le sedi che sino a stasera alle 20 permetteranno di esprimere la preferenza tra Renzi, Bersani, Tabacci, Vendola e Puppato

E' cominciata la lunga domenica delle primarie del centrosinistra. Urne aperte in tutta Italia con votanti in fila sin da stamattina alle 8. Voto che per quanto concerne la città di Roma vede la presenza di 250 seggi che salgono a 696 in tutta la regione Lazio che saranno aperti agli 81mila iscritti capitolini sino alle 20 di questa sera.
 

CHI PUO' VOTARE - Primarie alle quali  potranno partecipare tutti gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge italiana: in particolare, tutti coloro che hanno compiuto 18 anni entro il 25 novembre, data della stessa votazione. Hanno diritto di voto tutti i cittadini europei residenti nel nostro paese e i cittadini di altri paesi che abbiano cartà d'identità e il permesso di soggiorno. Per votare è sufficiente presentarsi con un documento d'identità valido, la tessera elettorale e il certificato di elettore del centrosinistra. Ogni elettore potrà scegliere un solo candidato. Per trovare il proprio seggio elettorale, il Partito Democratico ha messo a disposizione il sito "primarieitaliabenecomune.it.: essendo delle elezioni interne ad una coalizione, la sede non è quella solita di voto, ma un altro luogo della propria circoscrizione preposto a questo scopo. Spesso, la stessa sede locale del partito.

ATTENZIONE: è possibile iscriversi anche il giorno stesso del voto, nel seggio. Ci vorranno soltanto circa una quindicina di minuti di attesa perchè si ipotizza che ci sia una grande affluenza e dunque, presumibilmente, ci sarà da fare la fila.

FILE - In molti quartieri di Roma l'affluenza è piuttosto alta. Anche in quartieri non storicamente di sinistra, vedi salario - Trieste, si registrano lunghe file. All'Eur le file più lunghe, in particolare nella zona del Torrino.


CANDIDATI - Lunga domenica delle primarie che vede sul piatto dei candidati 5 nome:

Primarie PD: le file ai seggi | foto Tmnews/InfoPhoto


MATTEO RENZI, il rottamatore. Il sindaco di Firenze, che ha fatto della rottamazione il suo cavallo di battaglia, propone un'idea di paese orientata al futuro e fa della trasparenza e della semplificazione i suoi punti di forza. Per far diventare l'Italia una nazione al passo con i tempi il candidato si pone l'obiettivo di garantire un'istruzione di qualità ad un numero più ampio rispetto a quello odierno e di incentivare l'occupazione dei giovani, delle donne e degli over 55.

BRUNO TABACCI, assessore al Bilancio del Comune di Milano. Ha un passato nell'Udc e punta tutto su un rinnovamento etico proponendo una rivoluzione morale che segni una linea netta rispetto al passato. "L’Italia oggi è un Paese alla rovescia - si legge nel suo manifesto politico -: la scuola non è per gli studenti ma per i professori, la sanità non è per i malati ma per i baroni universitari, la giustizia non è in funzione dei cittadini ma degli avvocati e dei magistrati. Improvvisamente dovremmo introdurre una rivoluzione di pensiero".

NICHI VENDOLA, leader di Sel. Il presidente della Regione Puglia è sicuramente il candidato che più si è battuto e si batterà affinchè i diritti degli omosessuali e delle coppie di fatto siano gli stessi di quelle sposate. Punta molto anche sull'ambiente e sulle energie rinnovabili. La diffusione di quest'ultime avrebbe il merito di contribuire a trasformare l’Italia in un paese libero dal ricatto – politico, oltre che economico.

PIERLUIGI BERSANI, segretario del Partito Democratico. Il leader del partito che ha creato le primarie propone un programma in cui l'attenzione al mondo lavoro e dell'istruzione, l'uguaglianza e lo sviluppo sostenibile sono centrali in quanto nodo per una svolta reale.

LAURA PUPPATO, consigliere Regione Veneto. L'unica donna candidata non poteva non puntare tutto, o quasi, sulla scuola: " Il miglior investimento sui nostri figli e per il futuro di un Paese".  La consigliera propone anche una riforma della politica che prevede molti tagli ai costi.

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