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Dai movimenti ai sindacati, a Roma mobilitazione "allargata" contro sfratti e sgomberi

Prossimo appuntamento sabato 13 ottobre per un corteo da piazza Vittorio

Non solo il movimento per il diritto all’abitare, gli abitanti dei residence o i sindacati di categoria come Unione Inquilini. Per la giornata nazionale contro sfratti e sgomberi, che ha visto iniziative di protesta in decine di città italiane, a essersi mobilitato a Roma, con un presidio in piazza Santi Apostoli, è un “aggregato largo”, che va dalla Cgil di Roma e del Lazio alle decine di associazioni e realtà sociali della Rete dei numeri pari, tra cui Libera, passando per gli studenti di Link Roma, Si Cobas, Cub, associazioni come A buon diritto e Alterego, l’Arci e i partiti Pap, Prc e Si. Realtà differenti, “con modalità diverse di portare avanti la lotta politica” spiegano dal microfono, decise a dare corpo a un percorso di mobilitazione che unisce “tutti coloro che chiedono politiche strutturali e progetti per le città a misura del fabbisogno reale”.

Nel mirino dei manifestanti c’è il decreto Salvini “che unisce il contrasto ai flussi migratori alle misure per la sicurezza urbana” il commento di Paolo Di Vetta del movimento per il diritto all’abitare, “spingendo tutti coloro che non arrivano alla fine del mese (sono 5 milioni le persone che in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta, ndr), che lottano per un diritto al reddito e alla casa, che si oppongono allo sfruttamento, migranti e italiani, nel medesimo imbuto”. Un decreto che “introduce pene più severe per chi occupa, che ritiene che un blocco stradale possa essere punito fino a 6 anni di reclusione e che per i migranti può voler dire perdere addirittura il diritto all’asilo”.

E se la giornata aveva come obiettivo principale quello di ribadire il diritto all’abitare, il presidio è stato convocato per le 16 in piazza Santi Apostoli, proprio di fronte a quella Prefettura che ha ormai da oltre un mese sul tavolo la circolare del ministero dell’Interno che sblocca gli sgomberi. “Abbiamo chiesto un incontro con la Prefettura per poter parlare di questa situazione” hanno fatto sapere i manifestanti, in parte abitanti delle occupazioni della capitale, decisi a far valere “la propria legittima difesa a resistere nelle occupazioni senza alternative concrete”. 

Per Unione Inquilini “va sbloccata una situazione che non è più sostenibile” le parole del segretario romano Fabrizio Ragucci. Proprio ieri, ricorda Unione Inquilini in una nota, "la mozione 'sfratti zero' presentata da Stefano Fassina è stata respinta ieri dall'Aula Giulio Cesare a causa dell'astensione da parte della maggioranza a Cinque Stelle. Ragucci che punta il dito contro la “narrazione di Salvini, non coerente con i veri problemi della città”. Perché “il vero problema” commenta Roberto Giordano della Cgil di Roma e del Lazio “sono le disuguaglianze”. E la piaga dell’emergenza abitativa, come “abbiamo visto con i numerosi sgomberi senza soluzione, da via Vannina a via Costi, è trasversale a migranti e italiani” commenta Valentina Calderone di A Buon Diritto.

Non è solo una questione di razzismo. Per Andrea Alzetta “come dimostra la sentenza della Corte di Cassazione di Firenze, che stabilisce che in merito alle occupazioni vada ristabilita legalità in ogni caso, è l’idea che sia il mercato a stabilire chi può avere un posto e chi no”. In piazza anche gli studenti di Link Roma: “In una città che vede 200.000 studenti fuori sede a fronte di poco più di 2000 posti alloggio messi a disposizione dell’ente regionale per il diritto allo studio è necessario rimarcare la necessità di un fronte unitario sul tema dell’abitare”.

Il prossimo appuntamento è in programma per sabato 13 ottobre con un corteo che partirà alle ore 15 da piazza Vittorio per raggiungere il centro della città. In mattinata, a partire dalle 10, proprio in piazza Vittorio si terrà l’assemblea cittadina scattata dall’appello ‘Sei uno di noi’ che ha già raccolto oltre 300 firme e che porterà il 10 novembre ad una manifestazione cittadina contro le disuguaglianze.

Il presidio in piazza Santi Apostoli si chiude intorno alle 19 senza alcun incontro con le istituzioni. "La Prefettura ha scelto di non incontrare in alcun modo i manifestanti e di non valutare a pieno la portata dell'aggregato largo che oggi si è mobilitato". Il prossimo appuntamento sarà di nuovo 'di piazza' con il corteo di sabato. 

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